Questa manovra è durissima, lo dicono per primi quelli che la hanno decisa. Però, ci fanno sapere, bisogna approvarla per forza perché non c’è alternativa. Facciamo a capirci. Se si intende che al risanamento dei conti pubblici non c’è alternativa noi siamo d’accordo. Non perché ce lo dice la Bce ma perché gli interessi sul debito pubblico ci stanno strozzando.
Ma se invece s’intende che non ci sono alternative a queste misure noi dell’Italia dei Valori rispondiamo che non è vero e che i soldi che servono possono essere presi in altri modi.
Faccio solo due esempi che secondo me sono i più scandalosi di tutti. Quest’anno, mentre chiediamo alla gente di andare in pensione non qualche mese ma molti anni più tardi, prevediamo una spesa militare di oltre 20 miliardi. Non solo non c’è un euro in meno rispetto all’anno scorso ma ci sta pure qualche miliardo in più.
Per il 2012 abbiamo previsto un finanziamento di 783 milioni per costruire quattro sommergibili e due fregate. Abbiamo in programma l’acquisto di 131 aerei F35/JSF, che ci costeranno 18 miliardi di euro solo come spesa base. A cosa ci servono tutte queste armi e perché, in un momento di crisi, sono più importanti dell’assistenza ai malati e ai bambini o delle pensioni di chi ha lavorato tutta la vita?
Secondo esempio: le frequenze televisive erano gratuite quando il padrone di Mediaset era presidente del consiglio e lo sono rimaste, nonostante l’emergenza, anche adesso che se ne è andato. Fare cassa a spese dei poveracci sì, ma un’asta per far pagare i diritti televisivi, che per Mediaset sono gratuiti, no. E sì che qualche soldino sarebbe entrato! In Germania l’asta ha portato allo Stato 4,4 miliardi di euro, negli Usa 20 miliardi di dollari.
Non è per pensare male ma non vorrei che questa distrazione non fosse casuale e rispondesse invece a un patto con Berlusconi: io vi faccio fare il governo e voi mi continuate a regalare le frequenze. Tanto poi ci sono sempre i pensionati da spremere.
Cosa voglio dire allora? Che l’alternativa c’è e che i soldi si possono trovare senza far piangere i pensionati e tanti altri cittadini già in grande difficoltà. Se non lo si fa non è per colpa dei conti. E’ per una scelta politica che noi non possiamo approvare e – conseguentemente – per una fiducia che a queste condizioni non vogliamo dare.