La lettera di una matricola a Monte Citorio

La lettera di una matricola a Monte Citorio On. Laura Garavini circoscrizione estero Europa

Care democratiche e cari democratici in Europa, nella prima rinunione del nostro gruppo parlamentare a Roma Walter Veltroni secondo me ha detto una cosa importante. Ha detto che possiamo imparare dalla destra solamente una cosa: come fare bene l'opposizione, come fare un'opposizione forte, convinta e combattiva. Non sgretolandoci e perdendoci in lotte interne ma rialzandoci in fretta, stando uniti e battendoci insieme. Voglio dare un contributo in questo senso, qua a Roma ma anche nella costruzione del PD in Europa e nella “mia” Germania.
Rimbocchiamoci le maniche.
Vi scrivo nel giorno del mio insediamento a Montecitorio dopo un periodo post-elettorale per me personalmente molto frenetico. Adesso Berlusconi sarà Presidente del Consiglio e Fini presidente della Camera, Schifani presiede il Senato e Alemanno è Sindaco di Roma. Ci sono momenti migliori per cominciare una nuova avventura. Decisamente. Ma già durante la campagna elettorale mi piaceva il nostro cartello “Io sono ottimista”. Lo sono ancora, così come sono convinta più che mai che l'Italia ha bisogno
di un Partito Democratico forte, moderno, unito, combattivo. Berlusconi e co. sono troppo pericolosi per concederci una depressione post-elettorale. È ora di rimboccarci le maniche e di fare una politica d'opposizione attenta e decisa mettendo il governo della destra in difficoltà con proposte più moderne e più vicine alla gente. Insieme a voi voglio dare un contributo in questo senso.
Inceppi romani.
Purtroppo non vi posso ancora segnalare i riferimenti del mio ufficio a Roma perché semplicemente non esiste ancora. Le informazioni dei responsabili della Camera non sono molto incoraggianti. Secondo loro ci vuole ancora del tempo prima che possano assegnare gli uffici a me e agli altri neo-eletti. Ma non sono in capo al mondo. Vi invito tutti a continuare a contattarmi come avete fatto in passato via posta elettronica o sul mio cellulare. Le prime esperienze di vita parlamentare sono state abbastanza disincantanti. Oggi si è perso tutta una giornata per tre votazioni che – come si sapeva prima – non hanno portato a nessun risultato. Di solito in una giornata così riesco a fare mille e una cosa, oggi ho l'impressione di aver sprecato un sacco di tempo. Ma evidentemente anche questo fa parte della vita parlamentare.
Accompagnatemi con le vostre idee. Ci tengo tanto a tenere i contatti con tutti voi che mi avete accompagnato negli ultimi anni e specialmente durante la campagna elettorale. Secondo me è essenziale per un buon lavoro parlamentare. Per questo vi invito ad aiutarmi con le vostre idee, le vostre proposte, i vostri suggerimenti e, sì, anche con le vostre critiche. Ho intenzione non appena avrò un ufficio e sarò operativa a Roma, di fare una newsletter in cui vi tengo informati sul lavoro del PD e in particolare sul mio lavoro nel parlamento e nel partito.
Sconfitti, ma non travolti in Italia. Permettetemi anche qualche parola di analisi sui risultati elettorali. Abbiamo perso le elezioni politiche in Italia, ma non siamo stati travolti. Vedendo il risultati della Sinistra Arcobaleno c'era il rischio concreto anche per noi di prendere una batosta. Invece abbiamo perso, ma abbiamo raggiunto il miglior risultato che un partito di centro-sinistra abbia mai raggiunto in Italia, abbiamo creato il più grande e più forte partito riformista. Adesso non ci dobbiamo indebolire con lotte interne
ma continuare su questa strada di un partito ad aspirazione maggioritaria.
Ma dobbiamo anche imparare dalla nostra sconfitta. Abbiamo perso in tante realtà il contatto con la periferia, il contatto con la gente normale, con la gente che lavora e produce. Questo ci ha fatto perdere al Nord e non solo. Più di tanti dibattiti programmatici autoreferenziali adesso c'è bisogno di andare dalla gente, ascoltarli, riconquistarli. La mia esperienza in campagna elettorale è che niente, ma proprio niente può sostituire il contatto diretto con la gente.
Un bel successo in Europa. Che il Partito Democratico è un partito di aspirazione (e di capacità!) maggioritaria lo abbiamo fatto vedere in Europa. Nonostante abbiamo perso dei voti rispetto a due anni fa siamo riusciti a diventare chiaramente il partito più forte in Europa e abbiamo portato a casa (grazie anche al fallimento della sinistra radicale) tre deputati. Il nostro successo è una
buonissima base per costruire, potenziare e radicare adesso il PD in Europa. Possiamo partire dalle discussioni molti proficue dei mesi scorsi e dalle decisioni prese all'incontro di Moena. Personalmente mi rendo disponibile a venire a tutti gli incontri sul territorio che state progettando per le prossime settimane. Un sincero saluto a tutte e a tutti voi.

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