Quando Obama ha bisogno d’aiuto i Repubblicani sono pronti a darglielo.
HOUSTON, Texas – Il titolo della nota canzone, se applicato alle paure per la rielezione di Barack Obama, potrebbe essere quello leggermente modificato di “Con un po’ d’aiuto dei miei nemici”. Ultimamente, infatti, le scoperte sconcertanti riguardanti la solidità morale del suo concorrente conservatore Herman Cain sembra abbiano riportato la speranza nelle file dei Democratici che, giorno dopo giorno, hanno assistito al verificarsi dell’erosione del consenso popolare del loro presidente, specialmente a causa dei disastri dell’economia americana.
E’ di questi giorni la notizia, che sembra confermata, secondo la quale due donne della National Restaurant Association, che negli anni 90 era presieduta da Cain, ricevettero una “buonuscita” riparatrice per mettere a tacere le sue molestie sessuali. La notizia e’ esplosa con la forza di una vera e propria bomba nucleare visto che, recentemente, il candidato afroamericano repubblicano anti-Obama si trovava in pole position per le elezioni presidenziali che si terranno il prossimo anno. Adesso, mentre si e’ sopraffatti dallo stupore, nella squadra corse di Cain si cerca di capire quanto questo scheletro uscito allo scoperto sarà deleterio per le aspirazioni presidenziali del candidato da loro sostenuto. Intanto, per minimizzare la portata dello scandalo, e’ stato rilasciato il seguente comunicato: “Temendo il messaggio di Herman Cain che sta scuotendo il panorama politico di Washington , all’interno del circuito i media hanno iniziato a lanciare contro di Cain attacchi personali non provati. Abbiamo già visto con tristezza questo film – un conservatore eminente preso a bersaglio dai liberal per il semplice motivo che non condividono le sue idee politiche”.
Si tratta ovviamente del solito concetto, per nulla nuovo o originale e usato molto anche in Italia, del cosi’ detto “fumus persecutionis”. Quanto potrà convincere e far riprendere dalla sua figuraccia Herman Cain resta tutto da vedere. Nel tentativo di correre ai ripari J.D. Gordon, membro di spicco del comitato per la campagna di Herman Cain, ha chiamato al telefono Geraldo Rivera durante la nota trasmissione di Fox News “Geraldo At Large”.
Alle precise domande del conduttore tendenti ad avere conferma sui fatti, Gordon s'è rifiutato di rispondere con un si o con un no e con chiarezza finendo quindi per danneggiare ulteriormente il suo maldestro patron che, da parte sua, si e’ guardato bene dal rispondere personalmente alle domande imbarazzanti nel corso della trasmissione che e’ seguita in tutta l’America.
Una cosa a questo punto rimane certa. Cosi’ come ci saranno Repubblicani che voteranno per Cain perché, appunto, e’ repubblicano adesso si può stare sicuri che ci saranno pure molti Americani puritani d’ogni credo politico, conservatori come indipendenti, che dopo questo scandalo non potranno fare a meno d’arricciare il naso concedendo ad altri il loro sostegno. Dopo i discorsi fatti da Cain con i quali questi ha ripetuto la teoria della persecuzione sono state rilasciate alla stampa parziali ammissioni, seguite da inversioni ad U, che dimostrano pateticamente come, in questo momento, il suo carrozzone promozionale si trovi nei guai fino al collo e come sia impegnato in una navigazione pericolosa e verso un futuro incerto che non e’ più roseo come prima.
E’ un grave incidente di percorso che non era proprio necessario ne tanto meno utile specialmente se si considera che le ultime indagini demoscopiche vedevano il candidato afroamericano conservatore in testa alla compagine repubblicana col 23% del consenso, seguito da Mitt Romney col 22%, da Ron Paul col 12%, da Michelle Bachman coll’8% e dal nostro governatore Rick Perry col 7%. Il freddo calato dopo la grande nevicata sui tre milioni di case americane rimaste senza corrente elettrica, anche se non in tutti i casi, sembra essere lo stesso che in questo momento attanaglia anche i fans repubblicani che, quando già gongolavano per le difficoltà del presidente che vorrebbero sfrattare dalla Casa Bianca, ora s’accorgono d’avere candidati con aspetti duplici e sconosciuti della loro personalità e che, in ultima analisi, non sembrano essere dotati delle qualità morali necessarie e quindi degni di tutta la fiducia richiesta per offrire al paese una valida alternativa.
RO PUCCI
11 / 06 / 2011
I-AM, HOUSTON, TEXAS