La farsa di Berlusconi

E' stata tutta una farsa. Un tragico balletto delle parti che non ha prodotto nulla, se non l'ennesimo passo falso che ci avvicina al baratro in cui ci sta spingendo Berlusconi.
Il concitato Consiglio dei ministri che si è concluso ieri sera tardi ha dimostrato per l'ennesima volta l'incapacità di questo governo di risolvere i problemi del Paese.

Dilettanti allo sbaraglio. Mentre l'Italia rischia il fallimento, i nostri ministri litigano su tutto, preoccupati soltanto di mantenere al caldo le loro “flaccide” terga. Nemmeno nel bel mezzo di un'emergenza come questa, con l'Europa che ci chiede misure urgenti e i mercati che tengono sotto scacco il nostro debito pubblico, questi personaggi da commedia riescono a mostrare un po' di dignità. Quel minimo di buon senso che dia almeno l'impressione di un'inversione di tendenza.

Niente, la montagna ha partorito il classico topolino. E la dimostrazione (ma ce n'era bisogno?) è arrivata questa mattina, con la Commissione Bilancio costretta a valutare un testo che non esiste.

“Abbiamo chiesto al Sottosegretario all'Economia Luigi Casero di illustrare le misure per affrontare la crisi – ha dichiarato il Capogruppo Idv in Commissione Bilancio al Senato, Alfonso Mascitelli -, ma non è stato in grado di farlo perché, come temevamo, il Cdm non ha deciso nulla ed è paralizzato dalle divisioni interne”

Per l'ennesima volta questo governo di arruffoni è stato smascherato: nessun maxiemendamento, come sbandierato nei comunicati ufficiali. Niente di niente, figurarsi!

Per la cronaca, in Commissione Bilancio, “l'IdV – spiega Mascitelli – ha chiesto di proseguire i lavori anche sabato e domenica al fine di evitare l'ennesimo lunedì nero, ma il Governo sembra intenzionato a rimandare alla prossima settimana la presentazione di un emendamento ancora allo stato virtuale”.

Che fretta c'è? Tanto a pagare per questa situazione non sarà l'allegra “banda Bassotti” che ci governa da quasi 20 anni, ma saranno gli italiani, soprattutto i giovani, i lavoratori, i pensionati, costretti a ripianare i debiti di una classe politica colpevolmente incapace, in combutta con le lobby finanziarie e i grandi evasori fiscali che hanno vergognosamente lucrato sui sacrifici dei cittadini onesti.

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