Il vaffa di Iacchetti, le proposte Idv

Bando al politicamente corretto. Con il consueto 'savoir faire' che da anni ce lo fa apprezzare, il comico Enzo Iacchetti manda tranquillamente 'a quel paese' i ministri Brunetta e La Russa.

E come non condividere quel liberatorio vaffa all'indirizzo di chi chiede sacrifici ai cittadini, ma contemporaneamente aumenta le spese dello Stato mantenendo inalterati i privilegi di una classe polita sempre più distante dai bisogni e dai problemi reali del paese; che dichiara, a parole, di voler ridimensionare i costi della politica ma poi vota contro le proposte che vanno in questa direzione?

Quel vaffa è quasi un atto dovuto contro chi, in un momento tanto difficile per il mondo del lavoro, si appresta a rendere più facili i licenziamenti, ad innalzare l'età della pensione, a tagliare fondi allo stato sociale, alle forze dell'ordine, ai servizi per le fasce più deboli della popolazione.

Un atto dovuto contro chi scrive 'letterine' prendendo impegni sulla pelle dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani, ma si rifiuta di tagliare il numero dei parlamentari e, anzi, mantiene inalterati i privilegi della casta; non taglia gli enormi e inutili costi di quei carrozzoni obsoleti che si chiamano province; non ridimensiona i rimborsi elettorali ai partiti, non taglia le enormi spese per gli armamenti.

Quel vaffa è un atto dovuto contro l’arroganza di un potere che si autocelebra difendendo se stesso e i suoi interessi, incurante della sfiducia che lo circonda e dei danni che sta causando al Paese.

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