Il voto postale sia ordinario, sia elettronico e’ l’ unico sistema efficace ed economico, basterebbe solo appllicare alcune morne, per renderlo piu’ sicuro dal punto di vista della segretezza e logistica, ossia, spedizione del plico con lettera raccomandata e aggiunta del numero del passaporto sul tagliando di ritorno. Occorre altresi’ che la spedizione del plico e lo scrutinio del voto vengano gestiti dai comuni, con un aggiornamento del registro elettorale annuale o ad ogni tornata elettorale. Il voto postale ed elettronico vanno inoltre introdotti ufficialmente e legalmente anche a livello nazionale. Quali i vantaggi? (1) Estendere il voto paritario anche all’ estero, abolendo le circoscrizioni. (2) Dare la possibilita’ a coloro “impossibilitati” a recarsi ai seggi di votare a casa propria nella segretezza della sua di “camera”. (3) Oggi recarsi alle urne (sopratutto all’ estero) costa denari, al sottoscritto per andare a votare all’ ultime elezioni europee, e’ costato la bellezza di dieci euro ( sei di trasporto e quattro di finanziamento pubblico ai partiti), nessuno si farebbe otto killometri a piedi per andare a votare.
BROGLI? Sia nel 2006, sia nel 2008, sono stati commesi dai candidati (vedi caso Nicola Di Girolamo) e dai patronati e associazioni a loro correlate, il cittadino onesto ha votato onestamente, come avviene in tutti i paese civili e democratici. Badate bene signori (e non) che la compravendita dei voti e il voto delega, ultimanente sono molto in voga anche nel nostro parlamento
Carmine Gonnella Londra