“Se questo governo non si decide di ridurre di un terzo il costo della politica e dell
‘ amministrazione della cosa pubblica, nel 2012, il nostro Paese si trovera’ con l’ acqua alla gola, ed e’ poco pragmatico cercar ancora di ottenere sangue strizzando sassi, alla fine questi si rivolteranno contro”.
Le vere riforme in questo preciso momento non sono quelle istituzionali, bensi’ quelle strutturali e sistematiche, leggi piu’ severe contro l’ evasione fiscale e sul falso in bilancio.
Una reale riforma fiscale, non e’ giusto che chi guadagna un euro piu’ di 15 mila annui, paghi la stessa aliquota iperf, di chi guadagna un ero meno di 28 mila, bisogna ridurre lo spazio all’ 1%, questo vale anche per le altre aliquote piu’ alte. ( una teoria questa che vuole essere solo come indirizzo per il legislatore)
E’ ora che a distanza di 40 anni di spechi amministrativi regionali, si rimettesse in discussione la riforma del titolo V, non si puo’ piu’ andare avanti con 20 staterelli nello Stato, citta’ metropolitane e “capitali d’ Italia, ( un argomento questo gia’ discusso ampiamente su questo giornale), non stiamo inneggiando ad un ritorno allo statalismo della prima Repubblica, bensi’ ad un decentramento fiscale piu’ efficace e diretto con i cittadini.
E’ imperativo che si cambi la legge elettorale, in futuro sara’ impossibile continuare a legiferare con il porcellum.
A livelli internazionale ed europeo e’ ora che si ponga fine al signoraggio finanziario sulla speculazione del costo del denaro da parte delle banche centrali
Con queste poche misure, crediamo che gia’ dagli inizi del 2013, potremmo vedere dei risultati positivi nella riduzione del nostro elevatissino debito pubblico.
“Se questo governo non si decide di ridurre di un terzo il costo della politica e dell
‘ amministrazione della cosa pubblica, nel 2012, il nostro Paese si trovera’ con l’ acqua alla gola, ed e’ poco pragmatico cercar ancora di ottenere sangue strizzando sassi, alla fine questi si rivolteranno contro”.
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