Governo battuto cinque volte alla Camera

Franceschini: “La maggioranza non c'é più”

Il governo all’ultima spiaggia? Secondo la minoranza è questo il significato del ricorso all’Aula da parte della maggioranza, andato sotto per cinque volte sul provvedimento per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Battuto ripetutamente alla Camera, il governo corre ai ripari: dopo l'approvazione di tre emendamenti e di un articolo aggiuntivo su cui aveva dato parere negativo, l'esecutivo ha deciso di non esprimere più pareri rimettedosi all'Aula. “Stiamo votando qualcosa senza copertura finanziaria – si è giustificato il sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro intervenendo in Aula – per cui ognuno faccia quello che crede”.

Il significato politico del gesto non è sfuggito al presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini, ha chiesto in Aula alla Camera “una riflessione su quanto avvenuto in Aula è politicamente giusto farla perché quel tabellone illuminato di verde, rosso e bianco, cui ha contribuito la Lega nella parte che riguarda la maggioranza, è la prova visibile che se si tolgono le occasioni obbligate, cioè il voto di fiducia o i provvedimenti che attengono al premier, la maggioranza non c'è più”. Il capogruppo democratico si è anche detto “convinto che i banchi vuoti nella maggioranza non ci saranno sulla richiesta di arresto di Milanese né sulle intercettazioni ma, tolte quelle occasioni, la maggioranza non c'è più, c'è solo quando si tratta di garantire a se stessa la sopravvivenza non quando deve risolvere i problemi degli italiani”.

“E' difficile immaginare – ha detto Franceschini – che i singoli parlamentari della maggioranza continuino a non vedere tutto quello che tutto il mondo sta vedendo. S&P dimostra che la fragilità del governo è diventata un metro di valutazione. Non si può tirare a campare in questo modo. Continueremo a incalzare la maggioranza, a far esplodere le contraddizioni ma ogni singolo parlamentare della maggioranza si domandi se è più importante la fedeltà al proprio paese o al proprio capo”. “Tutti si rendono conto che il tempo è finito ma occorre il coraggio di voltare pagina – ha insistito Veltroni – con Berlusconi l'Italia va verso il tracollo”. E pensando al voto di giovedì sull'arresto di Marco Milanese, ha osservato che in realtà “la situazione è già precipitata, oggi la maggioranza non era presente e votava in tre modi diversi. E' finita, loro stessi lo dichiarano ma nessuno ha il coraggio di andare da Berlusconi e dirgli la verità. Io mi auguro che avvenga a testa alta e non sul voto segreto, che si dichiari la chiusura di una fase e si faccia un nuovo governo che faccia la riforma elettorale e affronti l'emergenza economica”, guidato “da una persona riconosciuta e rispettata nel mondo”. “L'Italia è in pericolo – ha concluso Veltroni – ognuno deve fare la sua parte, e il Pdl in particolare è chiamato a riconoscere la fine del tempo”.

Secondo il vicepresidente dei deputati dell'Udc, Gian Luca Galletti, il fatto che il governo si rimetta all'Aula su tutto è “un'anomalia molto grave”. Intervenendo in Aula ha osservato: “Non è una cosa da paese che vuole avanzare ma da paese del terzo mondo. Poi non dobbiamo meravigliarci degli annunci di S&P. Altro che declassamento ci meriteremmo con un governo di questo genere…”.”Vedere che il governo si rimette all'Aula su punti di merito che non potrebbero essere sottovalutati – ha detto il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova – come la copertura, la spesa, dando l'idea che il governo è agnostico rispetto a quello che succede in Parlamento per un regime parlamentare come questo resta non è una bella pagina”. “Oggi la maggioranza è completamente senza maggioranza, si è rimessa all'Aula e non è più riuscita a votare compatta. Il fatto che il governo sia andato sotto per cinque volte sul provvedimento per lo sviluppo degli spazi verdi urbani è solo l'ennesima dimostrazione dello stato confusionale ” dice il vice presidente del gruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi.Per completare il quadro, la seduta della Camera è sospesa fino alle 18,15 per consentire al comitato dei Nove un ulteriore approfondimento sullo sviluppo degli spazi verdi urbani, su cui il governo è stato ripetutamente battuto per le assenze dei deputati di maggioranza. Il testo, che era stato già approvato dal Senato è stato sostanzialmente stravolto a Montecitorio. “Governo e maggioranza umiliati in Aula, dopo aver perso la faccia nell'opinione pubblica. Staccare la spina a questa agonia che rischia di trascinare alla deriva l'Italia è indispensabile”, ha commentato Fabio Granata (Fli).

20 settembre 2011Redazione Tiscali

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