Ahmadinejad : “Basta speculazioni, il prezzo del petrolio è troppo basso”

Le parole del presidente iraniano sono state riportate dall’agenzia di stato Isna , a seguito di una visita ad una esposizione sull'industria petrolifera e petrolchimica di Teheran.
Mahmud Ahmadinejad ha affermato che mentre il prezzo delle altre commodity è cresciuto notevolmente negli ultimi decenni, il valore economico reale del petrolio è piu’ basso se paragonato a quello degli anni 80.
Il leader iraniano accusa le compagnie ed i governi occidentali di speculare e guadagnare piu’ dei produttori sulla vendita dell’oro nero: “ I maggiori Paesi consumatori – pensano che il petrolio appartenga a loro e che nei Paesi produttori venga solo conservato per loro. Per questo cercano di averlo a prezzi bassi, ma quando lo forniscono alle loro popolazioni fanno più soldi dei Paesi produttori”.
Ahmadinejad punta il dito contro il dollaro che a causa della forte svalutazione non può essere piu’ considerata una valida moneta di scambio e di conseguenza, il prezzo di 115 dollari al barile non è quello veritiero.
Mercoledì il Ministro del Petrolio iraniano, Gholam Hossein Nozari, aveva respinto gli inviti dei maggiori paesi importatori di greggio, perche' l'Opec intervenisse per una riduzione del prezzo al barile.
Infatti, Il 15 gennaio a Riad, il Presidente americano George W. Bush, sostenuto da Sarkozy , si era scagliato nei confronti dei paesi produttori, accusandoli di attuare una politica dei prezzi definita “brutale”.

Samuel Bodman, segretario All’Energia Usa, ha affermato che il suo governo continuerà a comprare petrolio nonostante i rincari degli ultimi mesi. “E’ fondamentale per gli Stati Uniti incrementare le proprie riserve strategiche di greggio dai 56 giorni attuali a 90”, ha sottolineato l’alto dirigente .
Secondo l’ex Governatore della Banca centrale ,Alan Greenspan, la produzione di greggio è insufficiente a sostenere la crescita delle nuove potenze mondiali e l’aumento dei prezzi proseguirà in modo costante.
La crisi è causata dall’aumento della domanda a cui non corrisponde quella dell’offerta, generando uno shock della domanda che causa un aumento generale del prezzo del greggio .
La guerra in Iraq che ha portato al blocco delle esportazioni da quel paese e gli attentati alle installazioni petrolifere in Nigeria hanno generato una diminuzione della produzione .
Infatti, a causa delle notizie poco confortanti provenienti dal paese africano, in cui Il Mend, movimento armato del Niger, ha sabotato un terminale della Shell e minacciato nuovi attacchi nelle prossime settimane, il prezzo del petrolio è salito a quota 117 dollari al barile, segnando un nuovo record.

Osservando il grafico che mostra l’evoluzione storica del prezzo del greggio dal 1999 ai giorni nostri, ciò che salta immediatamente agli occhi è l’incremento del prezzo del barile che è andato aumentando vertiginosamente negli ultimissimi anni . Dai 9 dollari al barile del 1999, si è passati ai 30 del 2003, fino a toccare la soglia tanto temuta dei 100 dollari, nel gennaio del 2008

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