Il Presidente Napolitano ha richiamato le forze politiche all’assunzione delle proprie responsabilità e la maggioranza non può sottrarsi da un confronto costruttivo con l’opposizione. Siamo stanchi delle rassicurazioni di facciata e delle imposizioni di comodo, chiediamo che vengano discusse le nostre proposte per inserire nella manovra l’eliminazione di sprechi e privilegi, invece di colpire sempre chi è più in difficoltà.
Il Capo dello Stato ha tracciato la rotta per l’azione del Parlamento e noi siamo pronti: ma il Governo? Lo aspettiamo alla prova dei fatti, questa manovra va cambiata e serve un intervento rigoroso e strutturale per ridurre i costi della politica e combattere l’evasione, altrimenti non ci potrà essere nessun risanamento e saranno i cittadini a pagarne le conseguenze. È in gioco il futuro del Paese ed è tempo di passare all’azione.
Intervenendo al meeting di CL a Rimini, il Presidente della Repubblica ha affermato un principio sacrosanto: servono risposte urgenti alla crisi perché da quando l’Italia e il suo debito hanno perso la fiducia dei mercati, siamo immersi in un angoscioso presente che ci fa temere per l’immediato futuro. Non bisogna sfuggire al dovere di decisioni immediate e, soprattutto, non bisogna alimentare illusioni minimizzando la crisi. Napolitano ha invocato il linguaggio della verità da parte di chi ha responsabilità politiche, chiedendosi se fino ad ora è stato adottato abbastanza: la domanda era evidentemente retorica, Governo e maggioranza hanno pensato solo a farsi propaganda negando la gravità della situazione.
Il Capo dello Stato, va detto, non ha risparmiato neanche critiche all’opposizione, sottolineando la necessità di un confronto costruttivo e di un’analisi oggettiva delle diverse responsabilità. Serve sicuramente una mobilitazione generale per promuovere la crescita del Paese, per questo abbiamo presentato una contromanovra per tagliare radicalmente i costi della politica e per liberare le spalle dei cittadini da un insostenibile fardello. Chiediamo che il Governo accolga le nostre proposte per eliminare i vitalizi dei parlamentari, dimezzare il numero di deputati e senatori e abolire le Province. Ci battiamo per una riforma equa del fisco, ricorrendo ad ogni mezzo per far pagare tutti, affinché tutti paghino di meno. Ma da parte del Governo c’è solo la difesa strenua della casta e l’assuefazione all’evasione fiscale, che aggravano la manovra lacrime e sangue che colpisce le fasce più deboli, i lavoratori onesti, i poveri pensionati e i giovani.
Quei giovani ai quali, sottolinea Napolitano, lasciare in eredità un debito pubblico così elevato sarebbe una colpa storica e morale: su questo punto abbiamo chiesto più volte il confronto con il Governo e ciò che più preoccupa di questa manovra è l’assenza totale di misure per la stabilità e la crescita. Non si può andare avanti a forza di tagli e tasse, né si può continuare ad ignorare con tanta irresponsabilità l’enorme buco nel bilancio dello Stato. I giovani che provano a costruire il proprio futuro vanno incontro ad insormontabili difficoltà: 7 nuove famiglie su 10 non riescono a risparmiare un euro, molte sono costrette ad indebitarsi. Dall’Europa, poi, siamo di fatto isolati perché manca la guida del Paese , franato a forza di insulti e minacce tra gli esponenti di un Governo diviso in cordate di potere. L’Italia rischia grosso e serve una cura da cavallo, ma se Berlusconi non accetta il confronto e non si decide a colpire truffatori e corruttori, allora si prepari al lancio di quelle poche monetine che ha lasciato nelle tasche degli italiani.