La ballerina di Baghdad
di Gemma Pasqual i Escrivà
Non è sotto forma di romanzo: sa un po’ di reportage televisivo. D’altronde chi scrive è una giornalista. Ma forse proprio per questo il lettore riesce a immedesimarsi bene nei fatti raccontati, perché noi europei abbiamo seguito la guerra in Iraq del 2003 proprio alla tv. Tutti ci ricordiamo le immagini dei bagliori notturni dei bombardamenti su Baghdad; abbiamo tutti impressi nei nostri occhi l’hotel dei giornalisti colpito, la statua di Saddam assalita e buttata a terra dai dimostranti. Per non parlare poi dei terroristi che si son fatti saltare nei mercati gremiti di gente; delle sassaiole degli iracheni contro i soldati invasori; delle biblioteche e dei musei depredati e distrutti … Tutto questo lo riviviamo attraverso il racconto di una ragazzina che vive dentro quei momenti : perde casa, tutti i suoi oggetti più cari, perfino suo padre. La madre rischia di diventare schiava del cognato perché anche la cultura e i diritti delle donne fanno grandi passi indietro. Così il sogno di diventare una ballerina classica si affievolisce sempre di più, fino a diventare un miraggio.
Barbara Ghezzi