Il governo incassa al Senato la fiducia sul processo lungo con 160 sì, 139 no. Il provvedimento torna adesso all' esame della Camera. Insorge l'opposizione – A proposito della decisione di porre la fiducia l'opposizione ha parlato di “vergogna” e di “nuova legge ad personam” perché serve a “salvare il presidente del Consiglio da uno dei suoi tanti processi”, come ha tuonato la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. A lanciare l'allarme sulle ricadute delle norme in questione ci ha pensato l'Anm: avranno “effetti devastanti” che rischiano di portare alla “paralisi” i dibattimenti pendenti, ha avvertito il 'sindacato delle toghe'. Molto dura la reazione degli esponenti della Idv che hanno esibito cartelli con la scritta: “Ladri di giustizia”.Finocchiaro: “Sarebbe il tempo dei liberi e forti” – “Credo che quando sfilerete sotto quel banco per dire il vostro sì, sentirete sul collo il piede del padrone, dentro di voi qualcosa ribollirà”. Lo dice, anzi quasi lo urla rivolgendosi ai banchi della maggioranza, Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, al termine della sua dichiarazione di voto al Senato contro la fiducia posta dal governo al ddl sul cosiddetto processo lungo. “Sarebbe il tempo – aggiunge – dei 'liberi e forti' e non dubito che molti di voi sarebbero in grado di esserlo e di esprimere la loro natura di liberi e forti e di dare oggi all'Italia la prova che questo governo è capace di badare ad altro che a un premier braccato che si chiude nelle sue stanze”.Non è sembrata positiva nemmeno la reazione di Umberto Bossi: “Meno fiducie si mettono, meglio è”, ha commentato ieri il leader leghista.Palamara: “Avrebbe effetti devastanti sui procedimenti penali” – Il provvedimento sul 'processo lungo' sul quale è stata posta la fiducia, sarà per il neoministro della Giustizia, Nitto Palma, il primo “banco di prova della sua volontà di avere un approccio coerente in favore della giustizia”. A sostenerlo è Luca Palamara, presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati, intervistato dal Corriere della Sera. Il ministro “è un tecnico in grado di capire la fondatezza delle nostre osservazioni critiche – aggiunge Palamara – E' un dato oggettivo che con questo provvedimento si avrebbero effetti devastanti sui procedimenti penali”. Per questo, il presidente dell' Anm definisce un eventuale intervento del Guardasigilli “molto importante”.Per Palamara, i magistrati “vivono quotidianamente i problemi di un processo penale divenuto un colabrodo, una farsa – sottolinea – e allora abbiamo il dovere di segnalare le disfunzioni e i pericoli derivanti da ulteriori interventi distorsivi”. Quanto al legame che c'é tra il presidente dell'Anm e il ministro Palma, che è stato testimone di nozze di Palamara, quest' ultimo sottolinea che il rapporto non crea alcun imbarazzo e che l'azione dell'Anm proseguirà “con chiarezza e senza fare sconti a nessuno”. “Il resto, le relazioni, le amicizie più prossime o lontane nel tempo – aggiunge – sono questioni del tutto indifferenti”.