Dopo la cocente sconfitta elettorale, la sinistra in Italia puo’ e deve rinascere

Le motivazioni di questa catastrofe sono molteplici e, senz'altro, un punto importante ma non fondamentale risiede nelle politiche, non fatte dal Governo Prodi, a difesa dei ceti medio-bassi. Ha pagato, in questo frangente, la sua lealtà alle scelte dell'ala più moderata dell'ex-coalizione, che l'hanno allontanata dai problemi sociali. Questo e' un aspetto vero ma non il solo.
Il problema di fondo è che la sinistra ha perso familiarità, confidenza con il suo popolo da ormai tanto tempo. Manca dalle piazze da tanto, troppo tempo. E mi riferisco soprattutto alla sua classe dirigente. La sinistra non ha saputo dare risposte e, quindi, rappresentatività a milioni di italiani per una mancanza cronica nel capire i veri problemi dei ceti medio-bassi. Due fra tanti: percezione dell'insicurezza ed immigrazione. Certo, problemi scomodi per la sinistra tradizionale, dalle ricette poco accessibili all'italiano medio. In un certo senso, forse, la sinistra non è stata capita perchè non si è saputa spiegare. Molto più semplice capire i cenni xenofobi e razzisti della Lega verso problemi che da anni stressano i tessuti più deboli della società italiana.
La nuova sinistra che nascerà, anche con il nostro contributo e la nostra forza, dovrà affrontare tutti i temi importanti e dare risposte chiare, cercando di essere netti nelle ricette da proporre e marcare la differenza con le destre. Anche e soprattutto su temi come l'immigrazione e la sicurezza del cittadino.
Quello che serve all'Italia è una sinistra nei valori e nelle idee, che rompa con i simbolismi lasciando al passato falce e martello, e si concentri nell'aggregare tutte quelle realtà, grandi e piccole, che fanno parte della galassia immensa della sinistra in Italia. Una sinistra laica, ecologista, umanista, libertaria, che in un sistema di libero mercato sappia cogliere l'opportunità di valorizzare e, soprattutto, reindirizzare gli obbiettivi del mercato per i ceti più deboli; che faccia della difesa dei diritti civili, della laicità e dell'ecologia i punti portanti di un nuovo progetto di convivenza civile.

Noi, Radicali di Sinistra, ci candidiamo ad essere l'unico e vero partito radicale alla sinistra del Partito Democratico e siamo disponibili, da subito, ad un confronto sobrio e leale con tutte quelle forze politiche, associazioni, comitati, organizzazioni, insomma, tutte quelle realtà che abbiano tempo e voglia di contruire una sinistra dalle macerie delle elezioni politiche 2008.

Per il Comitato Politico dei Radicali di Sinistra

Pietro Affaiati,
Fabrizio Cianci,
Pierfrancesco Lorenzini,
Enea Melandri,
Giacomo Orsucci,
Francesco Saddi,
Manuel Santoro

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