URBAN CENTER PRATO: dal 20 novembre al Centro Pecci uno spazio di partecipazione della città

URBAN CENTER

 

Al piano terra del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

nasce un nuovo spazio per aprire il museo

a una sempre più ampia partecipazione della città

 

Una struttura progettata dal collettivo Fosbury Architecture

voluta da Comune di Prato e Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana

 

Prato, 10 novembre 2021. Uno spazio aperto al confronto, laboratorio di possibilità e strumento fondamentale per portare sempre più il museo a incontrare la città e i suoi cittadini: è il nuovo Urban Center all’interno del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, attivo da sabato 20 novembre 2021.

 

Fortemente voluto da Comune di Prato e Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana e progettato dal collettivo Fosbury Architecture guardando alle best practice europee e globali, Urban Center è un laboratorio permanente, un osservatorio sulle trasformazioni urbane, uno spazio per accogliere installazioni immersive, un teatro, un playground per sensibilizzare alla sostenibilità, una piattaforma per contenuti multimediali, una vetrina per la città e molto altro: un luogo vivo di dibattito culturale con mostre ma anche eventi, convegni e webinar.

 

L’apertura dell’Urban Center all’interno del Centro Pecci rappresenta la naturale evoluzione del rapporto tra il museo e il Comune di Prato nel costruire un dibattito culturale – innescato dal 2014, parallelamente al progetto di ampliamento del museo – su grandi temi nei quali la città è emersa come laboratorio avanzato di ricerca a livello internazionale: la transizione ambientale e digitale, il metabolismo urbano circolare e l’equità sociale.

 

Composto da una grande tenda isolante e fonoassorbente – il cui tessuto, ideato in collaborazione con aziende del territorio, è un omaggio alla grande tradizione tessile della città – Urban Center è stato studiato per essere continuamente ripensato nella forma grazie a un grande sipario che abbraccia lo spazio, permettendo in un solo gesto di attivare configurazioni sempre diverse.

 

Per l’opening verrà ospitato, nel suo spazio camaleontico, il primo allestimento temporaneo Osservatorio Prato 2050, curato da Fosbury Architecture e dedicato ai progetti attivi nella città di Prato e ai network locali e internazionali che ognuno di essi attiva. Una grande rete di attività che restituisce la visione complessa e molecolare dei progetti in campo, un allestimento che testimonia l’intento di far sì che l’Urban Center sia l’HUB di questi network, funzionale anche a crearne di nuovi. A corredo della mappa testuale, viene presentato un saggio fotografico realizzato ad hoc per l’apertura di UC da Piercarlo Quecchia e Alessandro Saletta – DSL Studio, il quale racconta attraverso 25 scatti una sorta di Prato dietro le quinte. Una visione della città fabbrica aggiornata al XXI secolo che si esplicita nella relazione tra spazi di produzione e natura incontaminata, tra tradizione e innovazione, tra preesistenza e nuovi luoghi di sperimentazione.

 

L’inaugurazione dell’Urban Center è per il Centro Pecci un’importante occasione per aprire le sue porte non solo al suo pubblico di appassionati di arte e cultura, ma anche a tutti i cittadini, proponendo alla città tutta una nuova “piazza” familiare, fruibile, con una ricca offerta di attività.

 

Sabato 20 novembre sarà presentato anche il Comitato Scientifico, che sarà costituito da importanti personalità per il settore della ricerca architettonica, urbanistica sociale e paesaggistica, nominati dal Sindaco del Comune di Prato e dal Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana ed è composto da (in ordine alfabetico): Marco Brizzi, curatore e critico di architettura contemporanea; Elisa Cattaneo, docente al Politecnico di Milano ed esperta di landscape urbanism; Emilia Giorgi, curatrice e critica di arti visive e architettura contemporanee; Ippolito Pestellini, architetto e curatore; nomi ai quali si aggiungono Silvia Cangioli, membro del CDA della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana ed espressione diretta della Fondazione stessa, ed Andrea Valzania, docente di Sociologia dell’Università di Siena, espresso dal Comune di Prato.

 

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