MANOVRA, OUA: LA RIFORMA DELLE PROFESSIONI RESTI FUORI DALLA MANOVRA. CONFERMATE LE RAGIONI DELLA PROTESTA, APPUNTAMENTO ALLE 15,00 OGGI A ROMA

DE TILLA: “SULLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI BISOGNA APRIRE UN AMPIO CONFRONTO. NO A COLPI DI MANO DELLA POLITICA, NON E' IN GIOCO IL DESTINO DI UNA CASTA, MA DI 4 MILIONI DI LAVORATORI”

Il presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, Maurizio de Tilla, esprime soddisfazione per l’intervento dei parlamentari che, ieri, hanno impedito che l’emendamento del Ministro Tremonti, in materia di liberalizzazione delle professioni, trovasse spazio nel testo della manovra finanziaria. L'attenzione dei professionisti resta alta, anche perchè non può condividersi il nuovo formulato emendamento. “Agli onorevoli Paniz, Cassinelli e Gasparri che, insieme a numerosi altri parlamentari, hanno bloccato il tentativo di colpo di mano del Ministro Tremonti va il nostro più sentito ringraziamento, anche se la riformulazione più morbida dell’emendamento in questione non ci tranquillizza affatto. Continuiamo a chiedere che il tema della riforma degli ordini venga affrontato nella giusta sede perché si tratta di un tema delicato e complesso che deve essere discusso in modo ampio con tutte le categorie interessate. La riforma delle professioni non ha nulla a che vedere con il deficit dello Stato e non può far parte del testo di una manovra economica, tanto più se blindata da un annunciato voto di fiducia in Parlamento. Se le proposte di libero mercato sono quelle che abbiamo visto fino ad ora con gli effetti delle ‘lenzuolate’ di Bersani, non si creerà una sola opportunità per i giovani e si produrranno solo danni. I professionisti non sono imprese – conclude de Tilla – questo deve essere ben chiaro a tutti!”.

Per questa ragione l’Oua conferma le ragioni della protesta e l’appuntamento delle 15,00 di oggi a Roma per mettere a punto una serie di forti iniziative contro i provvedimenti del governo in materia di giustizia civile e tributaria e contro ogni tentativo di procedere alla liberalizzazione dei servizi professionali. Tra le ipotesi in discussione: una manifestazione nazionale unitaria di tutti i professionisti, la richiesta dell’eliminazione dalla manovra della proposta indecente delle liberalizzazioni delle professioni, almeno 10 giorni di astensione dalle udienze a settembre, un congresso straordinario forense a novembre.

L’avvocatura, ricorda l'Oua, dice no all’aumento dei contributi unificati a carico dei cittadini, al controllo della Covip sulle Casse dei professionisti, alla riforma tributaria che espelle avvocati e commercialisti dalle Commissioni Tributarie, alla media conciliazione obbligatoria rimessa opportunamente all’esame della Corte Costituzionale, e a ogni ipotesi di liberalizzazione delle professioni che preveda l’abolizione degli ordini, degli esami di stato, dei divieti di pubblicità e di ingresso di soci di capitale nelle società professionali, dell’incompatibilità tra l’esercizio del commercio e le professioni, oltre all’abrogazione di norme deontologiche di alto profilo (dignità, decoro, trasparenza).

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