La 49° Settimana Sociale dei cattolici italiani si è conclusa a Taranto nel migliore dei modi, ieri anche nell’Angelus il Papa ricordava l’impegno per Taranto che si possa trasformare da emergenza in modello.
C’è stato un aspetto importante: la Chiesa ha rimesso al centro dei temi difficili dell’ambiente un modo intelligente di ragionare senza estremismi, andando al sodo con proposte concrete. Questo è il messaggio migliore che questa settimana ci ha lasciato.
Il tema scelto era “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso” e quale città migliore per discutere di questo tema se non Taranto ?!
Lo ha detto il cardinale Bassetti, quando ha detto che in nessuna città come la città dei due mari si tocca la criticità di un rapporto che è ancora difficile tra lavoro e salute, tra lavoro e ambiente.
Lo ha detto il Papa sia nel suo messaggio in apertura della Settimana Sociale sia nel video che poi ha mandato all’assemblea.
Lo ha detto anche il commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni.
Ma la settimana sociale non è stato soltanto un convegno, cioè un’occasione solo per parlare, anzitutto c’è stata la riaffermazione del problema della sostenibilità ambientale in generale ed in particolare per Taranto.
Sottolineamo che la Chiesa non fa il piano industriale di Acciaierie d’Italia (l’exIlva) di sede a Taranto, non si occupa della sua bonifica, non fa i decreti, i provvedimenti normativi che la riguardano, ma esprime con autorevolezza il suo punto di vista che è morale e che ha incontrato ed incontra una larghissima condivisione facendo da stimolo alla politica e ai decisori politici ed istituzionali, affinché prendano i giusti e urgenti provvedimenti.
Da questi giorni quindi è venuta un’ulteriore spinta affinché prendendo Taranto come riferimento, come paradigma si dia una spinta maggiore verso politiche di sostenibilità rispettose dell’ambiente.
Come hanno ricordato tanti interlocutori istituzionali, sociali, imprenditoriali che si sono visti in questi giorni, sia in presenza che in collegamento da remoto, questo è il momento opportuno che il Recovery Fund, o Next generation EU come lo ha battezzato la Commissione Europea, dia questa opportunità, che non è soltanto finanziaria ma è proprio di un disegno progettuale.
Ha detto molto bene il ministro Giovannini che non un euro andrà speso in interventi che non siano rispettosi per l’ambiente, “è una bella soddisfazione per me ministro dimostrare che i soldi della spesa che mi sono affidati come ministero vadano in questa direzione. Ma attenzione una grande parte la devono fare le regioni, i sindaci, i comuni”. E poi ha annunciato anche cambiamenti importanti come quello della riforma costituzionale che tra l’altro deve prevedere che l’iniziativa economica non deve essere dannosa all’ambiente.
Ricordiamo che ci sono state anche tante proposte fatte, come per esempio quella di rendere più evidente la rendicontazione non finanziaria di un’azienda. Oggi siamo abituati a valutare un’azienda dai posti di lavoro che esprime, dall’occupazione, da quanto produce, da quale è il suo fatturato, da qual è il confronto del suo fatturato da un anno all’altro, tutti aspetti importanti ma bisogna anche valutare se l’ azienda è sostenibile ambientalmente e se fa delle buone pratiche.
Questi sono i segni importanti emersi dal dibattito a Taranto nella 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani che è iniziata nel pomeriggio di giovedì 21 ottobre e si è conclusa domenica 24 con la celebrazione della Messa all’aperto presso la Concattedrale, capolavoro di Gio Ponti, andata in onda in diretta su Rai1.
Nella città dei due mari si sono ritrovati oltre 80 Vescovi, 670 delegate e delegati, tra cui numerosi giovani provenienti da 208 Diocesi, in rappresentanza delle comunità ecclesiali che nei mesi hanno riflettuto a livello locale, a partire da un documento comune.
Significativa è stata la presenza femminile con ben un terzo dei partecipanti, la cui fascia di età più rappresentata è stata quella fino ai 35 anni.
Sei sono state le sessioni tematiche: “In ascolto della realtà” (giovedì 21); “Il pianeta che speriamo. Visioni di futuro” e “L’approfondimento e l’incontro” (venerdì 22); “Le conversioni e l’alleanza” e “Le proposte e il confronto istituzionale” (sabato 23); “La missione. Prospettive, responsabilità, impegni” (domenica 24).
Sei sono state anche le “buone pratiche”, diffuse sul territorio regionale, che i partecipanti alla Settimana Sociale hanno visitato nel pomeriggio di venerdì: Ecomuseo del Mar Piccolo (Taranto), Masseria Frutti Rossi/Lome (Massafra); Quartiere Montetullio/Masseria Mangiato (Martina Franca); Centro Educazione Ambientale/Progeva (Laterza); In Masseria (Grottaglie); Torre Guaceto (Brindisi).
Cinquanta platani sono stati piantumati nel rione Salinella e in zona Lama-Tramontone quale espressione concreta dell’attenzione della Chiesa per le persone e per il Creato, all’insegna di una sostenibilità che deve essere sia ambientale sia sociale.
La seconda opera-segno è stata l’avvio del progetto “Prendi il largo” per la trasformazione degli scarti dell’allevamento di molluschi in materiali per la bioedilizia.
“La Settimana Sociale vuole condividere i problemi della gente e, al contempo, portare avanti un’interlocuzione con la società e con il Parlamento italiano, partendo dall’ascolto della realtà e dalle buone pratiche sul territorio e coinvolgendo i giovani sul tema della sostenibilità ambientale”, ha sottolineato Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali.
Vito Piepoli