La bacchetta di Obama s’abbatte sui legislatori americani

PIANETA AMERICA

Un intervento deciso ed ironico del Presidente degli Stati Uniti

Houston, Texas – Nella conferenza stampa del 29 Giugno con la quale ha chiarito che ormai per riformare la tassazione e per ridurre l'impatto del debito pubblico non c'e' piu' molto tempo a disposizione Obama sembra volesse dire che “Quando ci vuole, ci vuole”. Il Comandante in Capo s'aspetta che il Congresso faccia il suo lavoro e che arrivi a “progressi consistenti” per la fine della settimana o, in caso contrario, si cominceranno a cancellare i periodi di vacanza. Con un sorriso tra l'ironico ed il sarcastico sulle labbra il primo presidente afroamericano d'America ha detto che i legislatori sono presenti a settimane alterne e poi si lamentano che lui deve fare di piu', quando sono loro, invece, che sono assenti. Tra le risate dei rappresentanti dei media Obama ha fatto presente che di lavoro non glien'e' mancato essendosi occupato, uno dopo l'altro, dell'Afghanistan, di Bin Laden e della crisi greca. Sono i parlamentari, dunque, che devono trovarsi al loro posto per fare quello che c'e' da fare.

Per ridicolizzare la loro condotta poco lodevole il presidente e’ passato anche agli esempi positivi e da imitare. Ha fatto presente che le sue due figlie Malia Ann e Sasha, nonostante la giovanissima eta', non hanno l'abitudine di rimandare l'esecuzione dei compiti per casa all'ultimo minuto e che, anzi, sono solite mettersi a posto con i loro doveri scolastici un giorno prima della loro effettiva scadenza. Questo riferimento sulla sua vita familiare ed il paragone col comportamento indolente dei parlamentari che ne e' scaturito ha spinto molti dei giornalisti presenti all'ilarita'.

La nervosa reazione repubblicana non s'è fatta attendere molto. S'e' incaricato di rispondere alle accuse d'assenteismo il Senatore John Cornyn. Cornyn e' di Houston ed i Texani, com'è noto, sono molto veloci nell’uso delle armi da fuoco. Per non venir meno a questa tradizione, durante una seduta a Washington D.C., il parlamentare dalla chioma bianca ha dichiarato che la strigliata del presidente e' stata “assolutamente disonorevole.” Rincarando la dose, il senatore repubblicano ha pure aggiunto che Obama dovrebbe vergognarsi perche' con un discorso da campagna elettorale ha avvilito la stessa natura della sua alta carica istituzionale.

Resta il fatto che col passare del tempo la maggioranza degli Americani sta perdendo sempre di più la fiducia nella propria classe politica, senza andare troppo per il sottile ed evitando di discriminare fra i due opposti schieramenti di destra e di sinistra. Ultimamente questo fenomeno rischia d'aggravarsi proprio per il fatto che i parlamentari da una parte vanno strillando sulla gravita' della situazione economica e del debito pubblico ma poi non danno a vedere d'essere forniti di tutta la motivazione necessaria per porre loro rimedio. Da una recentissima indagine effettuata congiuntamente dalla CBS e dal NY Times, tesa ad appurare a chi gli Americani diano la colpa delle cattive condizioni di salute dell'economia, e' emerso che il 26% degli intervistati pensa che sia responsabile l'amministrazione del presidente G.W. Bush, il 25% la Borsa Valori, l'11% il Congresso e solo l'8% l'attuale amministrazione democratica.

Nell'apprendere questi risultati, che dovrebbero far riflettere, specialmente i candidati conservatori alle presidenziali del prossimo anno, i Repubblicani hanno risposto molto semplicisticamente che per tracciare la loro rotta non hanno l'abitudine di far riferimento ai risultati delle indagini demoscopiche. I conservatori sono soddisfatti d'avere presentato il piano per un budget nazionale ed una cornice nella quale muoversi mentre accusano la controparte democratica di non presentare ormai una propria proposta dello stesso tipo da quasi due anni. Per questo motivo ora ripetono in coro che le bacchettate date da Obama contro i “vacanzieri” e gli assenteisti, guardando solo nella direzione dell'area conservatrice del Congresso, sono state vergognose e si devono considerare lesive della dignita' della massima carica istituzionale degli Stati Uniti.

Alcuni colleghi di Cornyn potrebbero anche far notare che fino a poco tempo fa anche l'inquilino della Casa Bianca sedeva tra i banchi del Senato ed usufruiva degli stessi periodi di riposo che sono diversi da quelli dei rappresentanti del Congresso i quali devono rimanere più a contatto con l'elettorato ed hanno quindi un calendario diverso.

Rimane il fatto che nel corso della storia della Repubblica Stellata Obama non e' stato l'unico presidente ad avere redarguito i membri del Congresso. Fra i suoi grandi predecessori Harry Truman, Clinton e persino il celebre cowboy Hollywoodiano Ronald Reagan il quale può essere incolpato di tutto tranne d'essere Democratico. Nel corso della sua conferenza trasmessa in contemporanea su tutti i principali network televisivi Obama ha mostrato d'avere una sua agenda ben precisa per ciò che riguardava la scelta degli argomenti da discutere con la stampa. Per questo motivo s'è destreggiato con abilita' ed autorità tra le domande evitando di chiarire la sua posizione circa i matrimoni gay ed ha accennato in maniera molto sommaria all'intervento militare americano in Libia che ora ha cominciato ad attrarre maggiore attenzione nella valutazione che se ne fa per il rapporto costi/rischi-vantaggi.

Alla fine e’ risultato evidente che con questa conferenza stampa il Presidente degli Stati Uniti ha avuto lo scopo principale di far capire ai parlamentari che il momento attuale impone loro di prendere decisioni difficili senza tergiversare e che devono farlo per il bene del Paese anche a rischio di danneggiare la propria popolarità con l'elettorato.

RO PUCCI

I-AM, HOUSTON, TEXAS

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy