Pentiti e non peccare più (principesse, cenerentole, biancanevi) con Warhol agli esami di maturità  che non finiscono mai

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nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”: non sto nella pelle! E’ bellissimo! Una traccia del tema di maturità , oh come è attuale, cielo! E poi dicono che Andy Warhol è morto… ANDY WARHOL IS DEAD
TIPOLOGIA D: Tema di attualità ”Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”: partendo da questa frase di Andy Warhol si chiede di analizzare il valore assegnato alla fama effimera nella società odierna. Maturità 2011, le tracce dei temi: Ungaretti, anni ’70 e Andy Warhol.
Ebbene si, ho trovato per caso…c’è: ” Interview – Intervista impossibile ad Andy Warhol *TESINA MATURITA’ ARTISTICO* Caricato da LumenIsFree in data 16/mag/2011 La mia tesina che ho portato alla maturità l’anno scorso :) Preparata 6 giorni prima dell’inizio dell’esame, ma ne vado stra-fiera. Ho giocato con il concetto dell’ intervista impossibile e il titolo della rivista di Andy Warhol, l’ “Interview”. Ho fatto una ricerca delle sue “frasi celebri”, e le ho abbinate a domande fatte da me. Ho montato il video sul doppiaggio italiano di un mio compagno (senza di lui non si faceva niente!! grazie Dani :D ). La ricerca delle clip video è stata la peggiore, non ho trovato quasi nulla, e spesso le scene si ripetono… ma fa niente xD Va bene lo stesso. Il quadro che ho fatto è ancora esposto nella galleria del Castello di Lerici. :) La “bibliografia”, che andrebbe messa in ogni tesina, è alla fine sotto forma di crediti. Spero tanto che il video possa essere d’aiuto per chi volesse fare una tesina particolare e originale ;) Lo metto su youtube per una carissima amica :* ti amo tesoro :**Buona visione ;) e se volete una mano, commentate pure.”
E allora io che in questi giorni, provo una certa crisi di originalità e notizie da trasmettere , pubblico quanto dato in pasto anni addietro. Sempre di Andy Warhol, parlo. Sono solo più in là con gli anni. Buona lettura e spero prima o poi la vediate, la maturità, che a me tarda a venire. Una bambolina che fa no, no, no …
Doriana Goracci

Pentiti e non peccare più (principesse, cenerentole, biancanevi)
Ore 8,20 treno Capranica-Roma:sto andando alla conferenza stampa al Chiostro del Bramante, che per i suoi 10 anni di attività,apre con un’eccezionale mostra su Andy Warhol dal titolo:pèntiti e non peccare più, come una frase che campeggia su di una tela-Repent and Sin No More! Il titolo è suggestivo: Maddalena non peccherà più e Gesù avrà l’esclusiva del suo amore, perdonandola? Leggo intanto che ci sarà una serata da sogno a Viterbo, “Principesse per una notte“: le debuttanti al gran ballo della scuola sottufficiali. Certo non fu così la notte per la diciottenne di Bassano Romano che a novembre dello scorso anno, concluse la serata subendo violenze sessuali in un bar di un suo giovane amico in compagnia di un altro giovane amico del proprietario. Entrambi si trovano oggi di fronte ad un processo a Viterbo, dove parte civile si è dichiarata l’Associazione Erinna, che bene conosco.
Sulla banchina della rinnovata stazione di Capranica stamattina ho trovato, lì sotto ai miei piedi, quattro croci celtiche verniciate di rosso, quasi a dire dove fermarmi e da dove partire. Sicuramente opera di qualche ribaldo “principe” dell’azione e del pensiero nazifascista. Ne stanno arrivando a centinaia qui nella Tuscia, generosamente ospitati dalla provincia, per il raduno internazionale di Forza Nuova.
Allora penso che tra le foto e le tele che fra poco potrò guardare, riconoscerò le principesse della notte e del giorno, del tragico spettacolo mondiale, ripetute e fissate dal bambino vecchietto Warhol, assai ricco e assai solo, che chiede sempre
perdono alla mamma. Credo non l’abbia mai tradita; croce e delizia della sua esistenza camuffata ed ossessiva nel religioso rituale.
Sul treno che mi porta a Roma, decine e decine di donne mai principesse, neppure per una notte,vanno al lavoro, come “tante Biancanevi” che non sanno cosa sarà loro offerto. E torneranno a casa, affannate come “tante Cenerentole“, pentite e peccatrici, che chissà cosa devono ancora pagare. Forse l’ingenuità che le porta ad amare la vita?
Sosto per un caffè al bar vicino al Chiostro del Bramante(arrivo sempre presto), sorseggio un euro di aroma e scorgo a sinistra un altro luogo di sogni, una grande e vecchia ricevitoria del lotto al N.28 che fa pure rima, ed eccomi
arrivata al vicolo della Pace, dove in alto all’entrata a sinistra una scritta in latino dice: “Orietur in in diebus nostris iustitia et abundantia paces donec auferatur luna.” Sorgeranno nei nostri giorni giustizia e abbondanza di pace fino al momento in cui la luna non sarà tramontata. Il tempo futuro:d’obbligo. Entro alle 12 nelle sale avvolte di rosa. Apprendo che Warhol conservava scatole, le sue capsule del tempo, le stesse scatole di tonno che tanti avevano avvelenato (TUNAFISH DISASTER 1963)
Quando ero piccolo ed ero tanto malato, quei tempi della malattia erano come delle piccole intermittenze. Giocando con le bambole. Non ho mai ritagliato le bambole da ritagliare“. Ed ecco una foto di bambole vestite da suorine e fraticelli (RELIGIOUS DOLLS 1982)
Le persone non dovrebbero morire. Partire in qualche luogo lontano e non tornare più“. Come i soldati camuffati da operatori di pace sui fronti della guerra che uccide e rimangono uccisi. Tornano le salme. Non si fanno compagnia la sconsolata Venere botticelliana,le sedie elettriche, i suicidi collettivi, gli omicidi multipli nei tumulti urbani, gli incidenti spettacolari, l’enorme croce rossa su fondo nero, la Madonna col bambino che calpesta inavvertitamente sè stessa. (RAPHAEL MADONA $6,99 1985-VENERE 1985- CROSS 1981- DEATHS 1963 ).
L’artista crebbe nel periodo della grande depressione, in un sobborgo operaio della città di Pittsburgh, dove il padre era emigrato con la moglie. Forse ricordando quei poveri natali, venendo in Italia e colpito dai tanti graffiti con la falce e martello sui muri, ripete in foto e tela il simbolo dell’unione tra operai e contadini, il logo del Comunismo, fotografa e dipinge. (HOMMER AND SICHLE 1977). Si conclude la mostra con la tela dell’Ultima Cena e
vedo nel corridoio fuori dalla sala la fotografia di una torta alla panna. Sei piccoli croci di legno, una pistola al centro,
un coltello affondato nel dolce, sbuca una lama a sinistra ed un manico a destra. (THE LAST SUPPER-CAKE 1983)
Nel 1986, un anno prima della sua morte, avvolge la Statua della Libertà nei colori e ghirigori della tuta mimetica dei soldati. I “terroristi” del 2001 non poteva averli incontrati, ma Warhol aveva già “visto”, come accade ad un allucinato e malato piccino: “pensavo che tutto fosse magico e non sarebbe mai successo”.
Dio salvi l’America e l’anima di Andy.
A noi Biancanevi, Cenerentole, Principesse, Madonne, Maddalene ci lascia come icone, bambole straniate, supercolorate.
Incomunicabili corpi.
Doriana Goracci
Capranica 28.9.2006

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