Galleggia su you tube…

Galleggia su you tube un Gorilla prigionieri e frustini in Libia Flotilla Due Gaza Chiarini Arrigoni Mounir Rhomdhani Milano e l’estate. Questo doveva essere il titolo. Cominciamo…Il 20 giugno l’Ansa, senza troppo ansia di nessuno, comunicava: “Sarà bloccata in alto mare, così come avvenne un anno fa, la ‘Flottilla‘ organizzata da organizzazioni filo-palestinesi per rompere il blocco israeliano alla Striscia di Gaza: questo l’avvertimento lanciato dal comandante della marina militare, ammiraglio Eliezer Marom, secondo cui dietro agli slogan di carattere umanitario degli organizzatori si cela “un odio” verso lo Stato ebraico.”
Si chiama “Stefano Chiarini” una delle 15 navi della seconda flottiglia, «Stay Human», dedicata a Vittorio Arrigoni che salperà presto per la Striscia di Gaza. E’ italiana la «Stefano Chiarini» nella Freedom Flotilla 2, proprio come il giornalista, che amava la Palestina infinitamente e tante volte ne aveva parlato dalle colonne del quotidiano Il Manifesto : Per non dimenticare Sabra e Chatila.
Stamattina ma l’ha fatto tornare alla mente l’amico, reporter a pedali free lance, da noi designato “giornalista”, Mounir Romdhani tornato dalla Tunisia e armato di piccola telecamera a Milano, dove risiede da anni . Dalla sua bicicletta ha girato un video , intitolandolo “freedom flotillia 2“. Facciamoci a capire: cosa mai è successo a Milano in questi giorni? Ce lo spiega in un blog, il poco o nulla, tale Andrea Riscassi, che la trova una situazione del tutto normale: ISRAELE INASPETTATA (E BLINDATA) IN PIAZZA DUOMO ” Avendo ricevuto vari comunicati stampa dei gruppi che dicevano “no all’occupazione israeliana di Milano” sono andato a vedere Unexpected Israel, la mostra israeliana in piazza Duomo che ha suscitato fiumi di polemiche prima che arrivasse (senza le polemiche, va detto, forse sarebbe passata inosservata):www.unexpectedisrael.it Non è niente di che. Una serie di totem con televisori e didascalie nella quale si spiegano le eccellenze israeliane in vari campi delle scienze o dell’innovazione. La mostra, che richiama gli stand della Borsa del turismo, è una installazione che fondamentalmente invita i turisti ad andare a visitare Israele.Per accedere alla mostra ( per farvi entrare in una sorta di clima israeliano) passate un folto gruppo di poliziotti e carabinieri, che vi controllano borse e tasche.Tutta la mostra è poi circondata da un folto numero di agenti (si intravedono anche, qua e là, quelli israeliani). Decisamente più numerosi che i visitatori. Stasera al Teatro Nuovo lo scrittore Grossmann intervisterà la cantante Noa (ore 21, Piazza S.Babila, 11 euro). Mentre da domenica inizia un’interessante mini festival di cinema israeliano. Consiglio, giovedì prossimo (ultimo giorno del festival “nuovo cinema israeliano”) la pellicola: Amos Oz: the Nature of Dreams. Tutti i film sono proiettati all’Oberdan (via Vittorio Veneto 2, euro 5,5): www.cinetecamilano.it Ad maiora”
http://andreariscassi.files.wordpress.com/2011/06/duomo-cc-e-israele.jpg?w=645&h=483

Non è niente di che dice lui,il giornalista e allora Reclamiamo come dice Mozica01: libertà di spostamento…Pedro Navaja per la Tunisia, dedicato a Mounir Romdhani che sta pedalando per noi e a Vittorio Arrigoni che per noi ha dato la vita.Un video datato pochissimo tempo fa…

E rimaniamo a Milano. Ricevo e condivido con chi mi legge, questo comunicato dall’ISM Italia: “Finisce giovedì 23 giugno “l’occupazione israeliana” di piazza del Duomo di Milano. Diamo loro il tempo di sgomberare, dopo il flop dell’iniziativa, e da sabato 25 giugno occupiamo noi piazza del Duomo.Che sia stato un flop non ci sono dubbi. Dopo aver scritto, il pier luigi battista e altri, che noi antagonisti avremmo messo a ferro e fuoco la città, dopo aver costruito intorno ai box di israele che non ti aspetti un muro di transenne, di poliziotti, di agenti in borghese e di agenti del mossad, dopo aver riempito i tetti di cecchini israeliani, pochi, pochissimi milanesi, salvo gli addetti ai lavori, hanno osato sfidare israele che molti/e si aspettano.Non prendiamo in alcuna considerazione le promesse del Pisapia di finanziare a settembre una iniziativa a favore della Palestina. Con gli “equidistanti”, gli “equivicini” e i sostenitori della soluzione
ipersionista dei “due popoli – due stati”, non vogliamo avere nulla a che fare. Con chi ha stretto la mano dei criminali di guerra israeliani, nessun compromesso, nessuna petizione, nessuna lettera, nessun inutile incontro.Occupiamo piazza del Duomo a Milano da sabato 25 giugno in poi.Per uno Stato unico, laico e democratico, nella Palestina storica.Sabato con una mostra dei mostri.Sabato con la performance: Ripulire la città di Milano. ISM-Italia www.ism-italia.org info@ism-italia.org”
Leggo e vedo poi di Ribelli nel Sahara, maltrattamenti alla frontiera
“Non sarebbero solo le milizie di Gheddafi a perseguitare i profughi provenienti dai paesi dell’Africa sub sahariana, utilizzandoli come ‘‘bombe umane” da caricare sui barconi diretti a Lampedusa come ritorsione per la missione militare in Libia. Un video pubblicato in esclusiva sul sito dell’Ansa (www.ansa.it) : documenta infatti anche violenze e umiliazioni da parte delle truppe ribelli che combattono il regime del colonnello. Quest’ultimo ha infatti assoldato numerosi stranieri come mercenari per il suo esercito. Le immagini, girate di nascosto con un cellulare a Kufra, una località al confine tra la Libia e il Sudan, riprendono un gruppo di migranti bloccati dalle truppe anti governative. I profughi, tra i quali si notano alcuni minori, hanno le mani legate e sono costretti dai militari a strisciare per terra. Le immagini riprendono gli uomini in divisa, armati con mitra Kalasnikov, mentre colpiscono gli immigrati con alcuni frustini. Il video è stato girato da un nigeriano di 32 anni che ha cercato di fare il doppio gioco: prima si è proposto come ”informatore”, facendo capire ai ribelli di poter fornire loro informazioni sul flusso di profughi provenienti dal deserto del Sahara. Poi è fuggito a Sabha, nella zona controllata dalle truppe ”lealiste”, chiedendo ai militari di Gheddafi di potersi imbarcare per Lampedusa dove è approdato circa due settimane fa. Le organizzazioni umanitarie come l’Alto commissariato Onu per i rifugiati hanno già denunciato la difficile situazione dei profughi provenienti dall’area sub sahariana che entrano in Libia, stretti tra le persecuzioni dei militari di Gheddafi, che prima li rinchiudevano in carcere e adesso li caricano a forza sui barconi diretti a Lampedusa, e quelle dei ribelli che hanno visto numerosi stranieri ingaggiati come mercenari da Gheddafi. Secondo il racconto dell’autore del video, i profughi – dopo le violenze e le umiliazioni subite – sarebbero poi stati respinti nel deserto.”
http://www.exordinanza.net/fotografia/libia/slides/libia2.jpg
E improvvisamente altra star, su You Tube, sul web: Canada gorilla breakdancer. E’ arrivato allo zoo di Calgary da quello del Bronx di New York.Ha già fatto il giro del mondo: Zola, un gorilla dello zoo di Calgary, in Canada, è stato sorpreso mentre si muoveva al ritmo della breakdance e filmato dagli addetti dello zoo. Il video messo su YouTube e sulla pagina Facebook dello zoo, in 72 ore è stato visto da 26mila persone. Il gorilla adora giocare nell’acqua, spiegano gli addetti dello zoo. Zola é arrivato a Calgary due anni fa dal Bronx Zoo di New York: non é un caso, perché rap e hip-hop sono nati proprio in quel quartiere.”

Alla morte di Stefano Chiarini,nel 2007, scrissi anche io qualcosa, per lui e a Fulvio Grimaldi, alla comunità in Rete, così come poco tempo fa scrissi Mounir Romdhani è Vivo e le Scatole sono piene per Gaza. Di seguito il mio ricordo. Tanto per mettere nero su bianco, finchè ci sono.Poi tornerà l’estate. E’ estate…E’ arrivata l’estate e poi tornerà l’inverno? Ma pensa…chissà che partenze e ritorni di scatole…a ritmo bestiale.

Doriana Goracci.

Non rompere il cazzo!“ …”Certo l’oggetto di questa mail potevo cambiarlo, ma ho voluto lasciarlo così, duro e provocatorio come tu Fulvio l’hai voluto e sto rispondendo ai destinatari del tuo Mondocane-Chiarini, tra cui ci sono anch’io. Ho conosciuto Stefano Chiarini in maniera a dir poco singolare. Era il 2001, e mi trovavo in ogni posto appena potevo, dove si parlasse di Genova, c’ero stata e volevo capire e conoscere. Su un autobus di quartiere a Romanord, sono una chiacchierona lo sai, parlai con una signora avanti negli anni e scoprimmo che stavamo andando nello stesso luogo , in centro.Lei mi disse che dove ci sarebbe stata questa conferenza con filmati su Genova, avremmo incontrato un suo vecchio amico, Stefano Chiarini, una persona straordinaria, per lei un figlio…io ero molto emozionata perchè lo leggevo sul Manifesto e mi trovai davanti quell’uomo semplice e diretto, quella penna e testa e cuore di trincea che era. La signora dovette andarsene presto, perchè non poteva lasciare il marito solo a casa quando arrivava il buio, era quasi cieco e doveva “sentirla”. Il suo nome era Violetta Marconi. Mi parlò della Palestina e di un bambino palestinese, figlio adorato e adottato nei territori, forse a distanza, piangeva davvero mentre raccontava. Non aveva certo il pc la signora, era una creatura forte e all’apparenza molto comune. Cominciammo a scriverci delle lettere , gestite poi da mia madre e si scambiavano poesie ed emozioni. In piazza ho rincontrato Violetta, l’avvisavo quando c’erano degli appuntamenti, come quello di Piazza San Marco, anzi bisognerebbe usare il plurale, ce ne furono a decine… Tra quelli che imparavo a conoscere oltre Stefano, ci fosti pure tu Fulvio, ci incontriamo talvolta ancora oggi e più frequentemente ci scriviamo. E’ stato un cazzotto questo capitoletto del tuo Mondocane, questo passaggio sulle Donne in Nero. Sono stata con loro per anni e tu lo sai. Non ci sto più a rappresentare simbolicamente la protesta contro la guerra con loro, e tu lo sai, come altri, ho detto le mie ragioni anche in piazza. Ma ai tempi quelle donne ci sono state, come te, come gli altri, anche quando la presenza contemporanea era critica, assumeva pure toni violenti. E’ vero noi non si gridava mai, anzi dovevamo stare in nero e silenzio, questo era il nostro modo. Nessuno doveva ovviamente sentirsi limitato e molto spesso abbiamo “silenziosamente” gridato con gli altri. Non so quale donna abbia detto a Chiarini di non gridare, magari nel timore di provocazioni… ma quello che più mi spiace, è che tu narri di un tempo in cui eravamo comunque là, insieme. Oggi conosciamo spazi assai più vuoti, assai meno partecipati e seguiti,” tant* non ci sono “volut* e potut*venire”. Anche questo è un segno, tutto da interpretare.Ti ho sempre riconosciuto la capacità di parola, la passione totale, l’esperienza sul campo che da anni ti autofinanzi. Capirai, spero bene che capirai Fulvio che con questa lettera, non sono intervenuta a difesa di nessuna( forse solo di me e del mio passato da ingenuotta di movimento e politica) ma mi dispiaceva di non dire che Stefano era certo quello che strillava contro il nemico, ma era anche quello capace di dolcezza e comprensione, che riusciva a portare donne comuni come Violetta e me , in una piazza romana, in pomeriggi distratti ed inquinati a denunciare misfatti e crimini , nazionali ed internazionali. Ognuna di noi faceva quello che poteva, chi dopo a correre dal marito a casa, chi a preparare la cena, chi a discutere con le compagne sul da farsi, su chi sarebbe stata domani, a quell’appuntamento che non si poteva mancare. Non ho trovato più negli ultimi mesi le Donne in Nero, quando ero certa ci sarebbero state…loro continuano a fare sitin e manifestazioni, fiaccolate e convegni, so che saranno a Vicenza come tutti. Io non so che fine abbia fatto Violetta, non abito neanche più a Roma. Quando scendo, misuro le mie forze e possibilità…vorrei incontrarti le prossime volte e aver chiarito questo passaggio, vorrei che tu facessi circolare queste mie parole, dove hai fatto circolare anche l’oggetto di cui sopra. Perchè si sappia che Stefano Chiarini era uno che gridava non rompere il cazzo e lo stesso che non avrebbe rotto nemmeno lo stelo di una margherita su quel prato a piazza San Marco , dove ci siamo alternati per giorni e giorni, tutte e tutti.

Doriana Goracci
Capranica
11.2.2007

t/2011/06/22/flotilla-gaza-gorilla-arrigoni-mounir-rhomdhani-milano-libia/

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