L’alta partecipazione al voto referendario degli italiani ha in sé moltissimi significati. – lo dichiara in una nota Roberto Carlino dell’Udc – Il primo dato che emerge è il nuovo spirito di partecipazione alla vita pubblica da parte dei cittadini, i quali mostrano una voglia di essere protagonisti della propria realtà sociale come non succedeva da ben 16 anni. Se si considera che fisiologicamente in media un terzo degli aventi diritto non va a votare e che sia Berlusconi che Bossi avevano latamente invitato gli italiani ad andare al mare, il 57% raggiunto ha una valenza ancora più straordinaria. E’ una percentuale che rivela un evidente malcontento per come si stanno gestendo le cose nel nostro Paese e che indica come sia finita l’era delle leggi ad personam e di scelte cadute dall’alto. Il quesito sul legittimo impedimento poi, è un chiaro segnale della giusta pretesa, da parte dei cittadini, di avere governanti onesti, che possano gestire la Cosa Pubblica con giudizio e serietà. L’Italia è evidentemente percorsa da un nuovo entusiasmo sociale e soprattutto da un desiderio di cambiamento che ha appena espresso con la coscienza sociale del diritto e dovere del voto. Il nostro leader Pier Ferdinando Casini, a prescindere da indicazioni di voto, aveva invitato tutti a votare, sostenendo, con pensiero da me condiviso, che un voto sbagliato sia comunque meglio di un non voto; l’Udc, al di là dell’esito dei referendum, era ed è interessata a registrare soprattutto questo nuovo afflato che percorre le coscienze sociali degli italiani, avendo piena consapevolezza che ora è nostra responsabilità coglierlo e proporre ai cittadini un programma di governo serio, meditato e costruito sui reali bisogni del Paese come il lavoro, il rilancio dell’economia, delle piccole e medie imprese e dei servizi.
