PORCELLUM, REGIONI, PROVINCE E CAMERA DELLE AUTONOMIE: UN COCKTAL CHE POTREBBE AFFOSSARE IL “FEDERALISMO”

….Il medico Calderoli curi se stesso….

“Dicasi federalismo il decentramento previsto dall’ articolo 5 della nostra Costituzione e Calderoli non ha inventato un bel niente, ha semplicemente cambiato il lessico ”. (art. Cost.5) Roberto Calderoli:” Il presidente Giorgio Napolitano ha centrato perfettamente il bersaglio e sono assolutamente d'accordo con lui quando afferma che accanto al federalismo fiscale è necessaria la creazione del Senato federale ovvero della Camera delle Autonomie, Abbiamo portato a casa il federalismo fiscale: ora utilizziamo l'ultima parte della legislatura per realizzare le riforme istituzionali, riducendo finalmente il numero dei parlamentari, creando il Senato federale, mettendo in condizione il Governo di poter governare e il Parlamento di svolgere il proprio ruolo di controllo dell'Esecutivo e la sua funzione legislativa”.

Detto cio’, per un reale decentramento attuativo, ossia spostare alcune competenze dal potere centrale a quelli territoriali, occorre ridurre le competenze e non aumentarle!. Che ben venga la Camera delle Autonomie, auspicate anche dal Capo dello Stato, ma io ritengo che bisogna rivedere il Titolo V, sulle compretenze e gli enti inutili o quasi. Al momento non si con l’ esattezza quale siano le comptetenze delle regioni, province e comuni. Fino adesso in Italia ha prevalso la politica de :” Dividi e Impera”, con il federalismo fiscale si continua ahime’ sulla stessa strada. Portare a casa qualche vittoria, nello specifico una legge delega e un tot munero di decreti attuativi, non significa vincere la guerra. C’e’ ancora il problema del porcellum e di un parlamento pulito ed eletto democraticamente dal popolo. Ridurre il numero dei nominati alla futura Camera delle Autonomie non risolve certamente la mancanza di democrazia partecipativa e rappresentativa, in cui stiamo vivendo da almeno un decennio. Altresi’ va detto ( ancora una volta) che le regioni e le province, andrebbero abolite, istaurando un dialogo diretto tra la Camera delle Autonomie e i Comuni. Altrimenti in un futuro non molto lontano ci troveremo la “monnezza partenopea” in parlamento, ossia che il cittadino ed anche il legislatore non sapra’’ piu’ gestire la res pubblica…..Il medico Calderoli curi se stesso….

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