La Sardegna compatta dice “no” al nucleare. Cumpostu: "E’ una straordinaria vittoria"Antonella Loi

Affluenza record e maggioranza bulgara contro l'installazione di centrali nucleari e siti di stoccaggio di scorie in Sardegna. Il dato è di quelli che si registrano poche volte nella vita, soprattutto in tema di referendum consultivo: quasi il 60 per cento dei sardi (59,49, pari a 881.056 votanti) è accorso alle urne per esprimere il proprio “sì” contro la scelta energetica del governo. E di questi la quasi totalità, il 97,28 per cento, ha espresso la propria contrarietà a trasformare l'Isola nella patria dell'atomo.

Cumpostu: un dato che ha valore universale – “Un dato che, anche per l'alta affluenza, potrebbe avere valenza non solo nazionale o europea ma universale”, dice Bustianu Cumpostu, coordinatore del comitato promotore del referendum, “Sinonucle”, che in questi ultimi mesi tanto ha fatto per portare avanti l'alacre battaglia di sensibilizzazione dei sardi contro le installazioni nucleari. “Nel nostro comitato – aggiunge – siamo riusciti a portare dentro tutti, dalla Sinistra critica al Pdl: siamo andati in centinaia paesi, fatto volantinaggio porta a porta e il risultato è arrivato”. Per Cumpostu grandi protagonisti sono quindi i sardi, “usciti dalle gabbie degli scontri dei partiti e degli schieramenti per affrontare i problemi reali della Sardegna: hanno abbandonato i gusci – aggiunge il leader indipendentista – e hanno preso in mano il proprio futuro”.

Il Pd: avviso di sfratto a Berlusconi – “Un risultato oltre le aspettative e un avviso di sfratto a Silvio Berlusconi – dice il segretario regionale del Pd, Silvio Lai – soprattutto per i dati registrati nelle grandi città governate dal centrodestra”. Per il leader democratico si tratta in ogni caso del risultato “del grande lavoro svolto paese per paese e nonostante il totale oscuramento riservato alle motivazioni del referendum dai media locali”. E, ammette, optare per l'election day (facendo coincidere cioè le amministrative con il referendum) è stata “una scelta di responsabilità della Regione”. Ma, chiosa il democratico, “se è una vittoria per tutti i sardi dall'altra è una sconfitta per Berlusconi”.

Cappellacci: felice e fiero di questa grande prova dei sardi – Grande soddisfazione esprime anche il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, che, nel corso di una conferenza stampa, si è detto “felice e fiero di questa grande prova dei sardi”. Una vittoria schiacciante da Nord a Sud dell'Isola. “Un dato -, ha sottolineato il capo dell'Esecutivo – che è andato oltre ogni aspettativa e rappresenta un record rispetto alle più recenti consultazioni referendarie”. Nel sottolineare poi “il contributo positivo dell'abbinamento con le elezioni amministrative”, Cappellacci si è augurato che questo risultato “sia l'inizio di una stagione diversa in vista delle scelta strategiche per l'isola”.

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