“Premettere per non promettere”
Berlusconi.“ Riformero' il Parlamento, Consulta e anche Quirinale, con l'attribuzione di maggiori poteri a Governo e Primo Ministro”. Qualcuno, queste parole di Berlusconi le ha gia’ bollate delle premesse elettorali. Oramai in Italia lo slogan pre-elettorale, con Bedrlusconi e’ diventato:” Premettere per non promettere”. Una tattica che il popolo non ha ancora incamerato. Quello che Berlusconi vorrebbe con la riforma epocale, che da un decennio va professando e’ il mandato imperiale, quello che permise a Mussolini di instaurare la dittatura fascista, nel nostro Paese. Pero’, pero’, grazie ad una legge costituzionale del 1997.( 24-1-1997, n.1) che istitui’ la Commissione parlamentare per le riforme costituzionali della seconda parte della Costituzione, ahime’ lo inchioda al muro e gli abbassa ulteriolmente la capa. In particolare, la legge prevede che tutte le legge di revisione costituzionale, che non passassero con i due terzi una volta approvate in via definitiva, debba sempre essere sottoposta a referendum popolare senza quorum entro tre mesi dalla pubblicazione. Bisogna ammettere che qualcosa di buono questi comunisti l’ hanno pur fatta, ossia costringere il legislatore a chiedere il consenso e l’ iter-parlamentare, con la parola finale al popolo sovrano. Adesso un legislatore responsabile e con tutti i neuroni al suo posto, non si azzaederebbe mai di proporre una modifica del genere al parlamento, e’ come chiedere al maiale se preferisce essere ammazzato sgozzato o con una martellata in testa. La nostra giovane democrazia e’ basata sulla formula, parlamento+ quirinale + consulta = democrazia, una qualsiasi “scossa” ( se cosi vogliamo chiamarla) reistaurerebbe la dittatura e qualsiasi studente di diritto costituzionale lo sa. Ingenuita’ o pazzia? Che Berlusconi sia un genuino non puro lo sappiamo, che sia anche un pazzo suicida, non spetta a noi stabilirlo.