Senzatetto, esce il libro “Dormitori a cielo aperto”

Senzatetto, esce il libro “Dormitori a cielo aperto”

Esce il libro dedicato ai senzatetto, che fotografa l’homo urbanis, quando non ha più una casa in cui vivere

Torino, 2 luglio 2021 – Si chiama “Dormitori a cielo aperto” l‘ultimo libro della scrittrice Barbara Appiano, prolifica nella produzione di libri di prosa  poesia e saggistica. Questa sua 26a opera vuole essere un’interpretazione antropologica e sociologica dell’homo sapiens e dell’homo “urbanis” quando non ha un tetto e una casa in cui vivere.

Un libro che prende riferimento ai ricordi della scrittrice Riguardo la madre, che aiutò alcuni senza tetto a Torino.

Il titolo “Dormitori a cielo aperto” è un’eloquente descrizione immagine-parola con cui si rappresenta la vita del “clochard” che ha scelto una vita da “fantasma”, o magari ha perso il lavoro e la casa, e quindi è diventato non per colpa sua un fantasma che ha trovato come casa la strada, in un “dormitorio a cielo aperto” –

All’interno del libro vengono raccontati alcuni episodi-flash che l’autrice descrive della sua infanzia, quando la madre aiutò un senza tetto portandolo dal dottore, un altro rifocillandolo a casa con somma vergogna del condominio, donandogli anche degli abiti puliti.

La copertina del volume è illustrata da un quadro di Immacolata Zabatti dal titolo “Gli invisibili“, la terza di copertina è illustrata sempre da un dipinto di Immacolata Zabatti dal titolo “La misericordia“. Entrambi rappresentano stilisticamente e pittoricamente il contenuto del libro dove le parole diventano, secondo lo stile dell’Appiano, delle immagini plastiche della vita quodiana.

Il Corriere dello Spettacolo compare in copertina con il proprio logo come partner della scrittrice.

Della prefazione di Claudia Piccinno

Barbara mi invia le sue trenta pagine in questa fase pandemica, quando alle varie sigle del quotidiano, se n’è aggiunta una più perniciosa Dad o DDI che tiene docenti e discenti incollati allo schermo, congelando ogni aspetto relazionale.

Mi commuove questo fiume di memorie, incentrate attorno a un argomento ormai desueto: l’educazione sentimentale.

Perchè di questo si tratta; non vi tragga in inganno il titolo, o la bellissima cover a firma Immacolata Zabatti.

Giovanna, una city angel ante litteram, insegnò alla Nostra e al fratello bambino, che della madre, che il Vangelo s’insegna con l’esempio. Mia madre classe 1934 , ci ha insegnato durante la sua vita con esempi concreti che il senza tetto é persona come coloro che il tetto ce l’hanno. Il fatto fondamentale è proprio questo: non è il tetto che fa la persona, non è l’avere una casa che segna il confine nella dignità della persona.

Dopo oltre 45 anni, la scrittrice s’imbatte in un clochard a Torino e si ferma a parlarci.

Ciò le restituisce una sfilza di flashback, il ricordo dettagliato di Genio, Andrea e l’ingegner Trentuno, alcuni dei senzatetto che durante la sua infanzia hanno avuto contatti con la sua famiglia. La scrittrice e il fratello sin da piccoli infatti hanno imparato a vedere gli invisibili, a vederli come persone, bisognose di un nome, di un’identità, prim’ancora che di un piatto caldo e di una doccia.

Il senza tetto è assente nella vita di coloro che passano e tirano diritto perche’ pur guardandolo non lo vedono ,visto che lui , il senza tetto non ha più un nome, un indirizzo una tessera elettorale, stiamo parlando di un ectoplasma meglio noto come fantasma che non ha ancora un’anagrafe dove iscriversi, Questa vita diversamente sostenibile é essenza e sublimazione di una forma cavernicola di esistenza dove il senza tetto torna indietro per diventare, indigeno, fuggiasco, cercatore di alternative esistenziali e testimone del tempo degli altri , di coloro che stanno fuori dalla “caverna” ..

Ella dice che contrariamente a noi, il senza tetto vive sempre in movimento alla ricerca di un altrove migliore.

Una marcia alla ricerca del tetto perduto con la malinconia che fa pressing sulle lacrime scivolose che diventano una cascata dove scivola tutto tranne che la dignità di essere un cittadino del mondo e non importa che mondo sia , il senza tetto è inquilino di cielo e terra.

Ne analizza le cause, spesso correlate a disagio mentale, o perdita di reddito, a volte conseguenze di un divorzio, di un lutto, ma a un certo punto ribalta ogni prospettiva, indossa il pensiero dei clochard e s’interroga su come noi appariamo ai loro occhi. Il mondo dal basso visto a piano marciapiede è una città invisibile dove i cittadini sono senza nome e hanno sagome indistinte fino a diventare massa informe.Anche noi dunque, per loro non abbiamo identità, ci riconoscono solo dalle scarpe che indossiamo, siamo un tacco 12 o uno stivaletto, piuttosto che un paio di sneakers.

L’altrove è un confine che non ha linea d’orizzonte, dipende dalla tua mente .

Eppure gli invisibili abitano le nostre strade, sperimentano acrobazie continue rifiutando avere ed apparire, in nome di un progetto di fuga, la fuga dal passato, un passato che li ha annullati e spogliati di tutto.

Questo teatro è la strada, dove il copione é l’improvvisazione , unica merce che sopravvive a traslochi di ogni sorta…

Improvvisare è vivere costruendo ciò che non viene programmato, improvvisare è vivere costantemente con l’idea che la vita è una costante creazione da inventarsi senza sosta..

La scrittrice cerca di esaminare la quotidianità dei senzatetto, di non generalizzare mai, a tal proposito scrive : Il senza tetto a differenza dei mendicanti non chiede, viaggia con la sua casa in movimento magari attrezzata di un carrello di qualche supermercato e fa il turista senza pagare la tassa di ingresso per entrare nel mondo di coloro che il tetto ce l’hanno…

Ma a fine libro si evince un messaggio più complesso che ci costringe all’interlocutorio. L’homeless è colui che occupa un marciapiede? O è forse “occupante abusivo della vita degli altri, quando la coscienza altrui crea un embargo da guerra fredda e gli sguardi volgono altrove per non doversi soffermare sulla poverta’ da tetto perduto”?

Gli invisibili, i senzatetto che popolano queste pagine, ancora una volta rifiutano il ruolo da protagonisti e come nell’opera di copertina, sono sul ciglio della strada, con alle spalle, ricchezza e benessere, ai loro piedi il profumo della primavera ed una missione nel cuore:testimoniare la nostra indifferenza a cachet zero.

Riguardo Barbara Appiano

Barbara Appiano è la scrittrice che ha rappresentato l’Italia alla London Book Fair, alla Fiera del Libro di New York così come alla fiera di Guadalajara (Messico), Mosca, Torino, Modena ,Bordighera, al Salone della Cultura di Milano e alla fiera del libro di Roma.

È definita la cantrice del disagio del sociale a difesa della natura, della conservazione dei beni monumentali artistici, a difesa dei pazienti psichiatrici, i suoi libri sono degli esseri viventi che parlano di inquinamento del mare, della devastazione del terremoto di Amatrice, del 24 agosto 2016, in particolare di Saletta frazione di Amatrice.

La Appiano tramite le sue opere si fa portavoce del disagio mentale, si occupa della problematica sulla maternità surrogata o meglio conosciuta come utero in affitto, dell’ossessione dell’abuso della chirurgia plastica, della sindrome da attaccamento simbiotico con il nostro smartphone, piuttosto che il fenomeno del bullismo.

E poi ancora si è occupata del problema delle discariche abusive e dell’inquinamento con il pericolo dell’estinzione degli animali,oltre al tematica del recupero ambientale e alla conservazione dei beni artistici monumentali italiani.

La Appiano per questo si considera una lavoratrice socialmente utile, a paga sindacale pari a zero.

La Appiano per tutte queste caratteristiche è un fervente fenomeno letterario, in continuo movimento, con all’attivo ben 26 libri (e molti altri sono già in preparazione).

I suoi libri mantengono una ricerca senza sosta della bellezza e della verità, spaziando nell’ambito sociale e contemporaneo.

La scrittrice collabora con varie istituzioni nazionali e internazionali quali Il MuMa, Il Museo del Mare di Milazzo, l’ Associazione Nazionale dei Familiari dei Pazienti Psichiatrici “Abbraccialo x me”, e ancora “Amici per sempre”, un’associazione fondata dal medico chirurgo primario dell’Ospedale di Desio Dott. Dario Maggioni, con il progetto internazionale per la salvaguardia della fauna selvatica africana a rischio di estinzione quali elefanti e rinoceronti Pengo Life Project.

La Appiano collabora inoltre con il Gruppo Donatori Sangue della Presidenza del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi, il Comitato  RicostruiamoSaletta.org per la ricostruzione del borgo Saletta, frazione di Amatrice, devastata dal terremoto del 24 agosto 2016, con il Centro Cardiologico Monzino per la ricerca cardiovascolare, con l’Istituto Oncologico Europeo per la ricerca oncologica.

La scrittrice ha collaborato con la rivista cartacea internazionale per la cultura “Le Muse” recensendo diffusa in tutto il mondo, traducendo autori contemporanei con il Corriere dello Spettacolo, giornale per la cultura fondato dal dott. Stefano Duranti Poccetti.

Il logo del giornale si trova in prima di copertina, insieme a quello della prestigiosa rivista Il Borghese, con la testata Informazionecattolica.it, e nel passato ha anche collaborato con Cosmpolitan con articoli di costume e societ sua città di origine Torino, oltre ad avere collaborato come marketing manager per la comunicazione industriale con le testate Automazione Oggi, Packging, Assemblaggio.

L’autrice è stata ospite in passato al Maurizio Costanzo Show, ha partecipato numerose volte alla trasmissione televisiva “Libri oggi” condotta dal critico letterario Dott. Andrea Menaglia sul Canale nazionale Italia 161, in cui ha presentato i suoi numerosi libri, oltre ad essere stata intervistata da  Radio Cusano Campus, Radio Onda Web di Napoli,  Radiodueminutiunlibro.it, mentre alcuni suoi racconti sono stati letti da  Maria Cocozza del TG5 nella trasmissione  Arca di Noè come ad esempio nella puntata del 23 maggio 2021 con la presentazione del libro “Dighe e cascate finchè ci sarà sete illustrato dai disegni dei bambini della scuola primaria Carrubaro di Milazzo narra la storia tragica di un capodoglio chiamato Siso morto sulla spiagga di Milazzo per avere mangiato plastica -.https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/larcadinoe/il-can-piello_F310590001034C14

Alcune copertine dei suoi libri quali ” Da grande farò il pedofilo” ” “Fuga in monopattino di un pellicano in stato di ebbrezza” e ” Bulli e atolli il mondo non e’ dei polli ” verranno inseriti nel prestigioso catalogo “Arte in quarantena” Editoriale Giorgio Mondadori per l’edizione Premio Modigliani Festival di Spoleto che avrà la presentazione a Spoleto nel mese di Luglio , trattasi di un catalogo con note di Vittorio Sgarbi,Alessandro Meluzzi, Maria Rita Parsi Paolo Liguori e altri in quanto le copertine sono state considerate delle opere d’arte al pari di un disegno – bozzetto- dipinto-

L’autrice ha lavorato con lo  scrittore Domenico Rea (Premio Strega), è stata collaboratrice della rivista mensile Cosmopolitan  è stata nominata dal Ministero dei Beni Culturali “Lettrice d’eccezione”, per la sua attività di lettrice nelle scuole, con la quale collabora in particolare con gli alunni della scuola primaria Carrubaro di Milazzo, per l’illustrazione del libro “Dighe e cascate finchè ci sarà sete,” in partnership con il Museo del Mare di Milazzo, con gli alunni delle quinte classi della scuola primaria F.D’Assisi di Correggio (RE) per le illustrazioni interne del libro di con all’attivo ben 20 libri (e molti altri sono in preparazione).

I suoi libri mantengono una ricerca senza sosta della bellezza e della verità, spaziando nell’ambito sociale e contemporaneo, nella conservazione dei beni artistici e monumentali italiani, in difesa della natura e delle specie a rischio di estinzione e in difesa dei disabili psichiatrici e della malattia mentale.

Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che ha ricevuto e letto i suoi libri si è congratulato con Barbara Appiano per la creatività finora espressa e per i temi che il medesimo Presidente condivide, quali difesa ambiente, diffusione dell’arte e impegno nel sociale.

Molti suoi libri hanno il patrocinio di diverse grandi istituzioni, il cui ricavato delle relative vendite viene donato in beneficienza alle associazioni interessate.

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