Domenica (8 maggio) a Massafra/Taranto grandi festeggiamenti in onore della Madonna della Scala

La città rende onore domenica, 8 maggio, alla Madonna conosciuta con l’appellativo di Madonna della Scala, principale Patrona della città di Massafra. Una festa che annualmente, e questo dal 1776, si svolge ogni prima domenica di maggio (quest’anno spostata di una settimana in quanto la prima domenica cadeva nel giorno della Festa del Lavoro). La protezione della Madonna della Scala alla città puglierse risale al 1743 quando in occasione di un devastante terremoto che colpì duramente molte località dell’Italia meridionale, Massafra fu graziata. Il popolo massafrese, attribuendo lo scampato pericolo all’intercessione della Madonna della Scala, la invocò come sua protettrice e ne chiese il riconoscimento al Papa che lo accordò nel 1776.“Andiamo insieme incontro alla Madonna della Scala (invita il Vescovo della nostra Diocesi, mons. Pietro Maria Fragnelli). Sarà Lei, sempre Lei, specie in questo tempo difficile a guidarci: con Lei costruiremo sulla roccia e non sulla sabbia i nostri affetti ed i nostri progetti. Con Lei ricominceremo dal perdono reciproco la tessitura dei nostri rapporti familiari, parrocchiali e cittadini. Con Lei ci apriremo fiduciosi al nostro futuro, riservando maggiore attenzione ai fratelli più bisognosi che sono o che arrivano nel nostro territorio. Con Lei la nostra Chiesa diocesana invoca presbiteri, consacrati e laici sempre più santi, motivati e impegnati”. Un invito da accettare con amore”. Andiamo tutti incontro alla Madonna. La sua statua lignea settecentesca è portata in trionfo, partendo subito dopo la Santa Messa delle ore 9.00 (presieduta dal Vescovo) dal Santuario, nel quale si trova anche l’affresco stile bizantino del XIII secolo della Vergine col Bambino. Il Santuario che sorge, si ricorda ai nostri lettori, in mezzo ad un villaggio rupestre tra una fitta vegetazione nell’omonima gravina, detta anche “Valle delle Rose”, che una volta si raggiungeva a piedi partendo da Capo di Gravina, nei pressi della Madonna di tutte le Grazie, seguendo un sentiero, oggi detto “sentiero penitenziale” che i fedeli percorrono in parte in occasione dei ”Crugefisse” (i crocifissi) nei venerdì di marzo. Ai nostri giorni, invece, il Santuario si raggiunge con facilità con vari mezzi utilizzando la strada che da Massafra porta in direzione nord, verso Martina Franca. Tanti fedeli raggiungono domani, in tanti a piedi, il piazzale del Santuario e subito dopo la Santa Messa in processione sale la scenografica scalinata di ben 125 gradini (la costruzione iniziò nel 1776 e terminò nel 1821) seguendo la statua della Madonna della Scala portata a spalla da decine e decine di portatori, detti “muschieri”. La processione si snoda fino a portarsi all’imbocco di via del Santuario, arrivando all’incrocio con viale Marconi e via Vittorio Veneto, ove avverrà l’atteso rito della “Consegna delle chiavi della Città” alla Protettrice. 
Mentre la processione si snoderà tra ali di folla per raggiungere questa località, da Piazza Garibaldi si muoverà il corteo civico con in testa il sindaco dott. Martino Tamburrano (alle ore 11.00) – seguito da cittadini, assessori, consiglieri comunali, autorità civili e militari, rappresentanti delle varie associazioni – per raggiungere la Insigne Collegiata di S. Lorenzo, dalla quale, (congiuntamente al Vescovo della Diocesi di Castellaneta, don Sario Chiarelli, il Capitolo tutto, le Confraternite del SS. Sacramento e del Carmine e il Comitato Festa presieduto dall’avv. Giulio Mastrangelo), si avvierà lungo Via Vittorio Veneto per l’incontro con il simulacro della Madonna proveniente dall’omonimo Santuario.
Il corteo va incontro alla Madonna (la processione è guidata da padre Luca Scuttari, rettore del Santuario Madonna della Scala). I portatori, arrivati al luogo stabilito, poggeranno la statua della Madonna su un palco, sul quale prendono posto (verso le ore 11.30 circa) anche il vescovo e il sindaco per l’atteso rito della “Consegna delle chiavi della Città” alla Protettrice. Il sindaco Martino Tamburrano consegnerà le “Chiavi della Città alla Madonna della Scala” e rinnoverà, a nome di Massafra, l’invocazione alla Beata Vergine Maria, affinché continui a proteggere ed a preservare il popolo massafrese ed il suo territorio. Il vescovo della Diocesi di Castellaneta, Mons. Pietro Maria Fragnelli, con la sua presenza sancirà solennemente l’importanza del rito. Subito dopo riprenderà la processione (accompagnata dal Concerto Bandistico “Città di Massafra”) che termina nella Collegiata di San Lorenzo Martire. La statua della Madonna resterà esposta in questa chiesa fino a domenica 5 giugno quando, dopo la messa vespertina delle ore 19,00, sarà riportata in processione nella Chiesa di San Benedetto, ove è custodita in un cassettone-armadio cosiddetto “stipane”, (chiuso con due serrature). Vi rimarrà fino ad una decina di giorni prima del 20 febbraio, per poi far ritorno nella Collegiata di San Lorenzo per festeggiare con un novenario il Patrocinio di Maria. Per questo la Madonna della Scala (unica al mondo a “soggiornare” nel corso dell’anno in tre chiese), è anche chiamata la “Madonna in cammino” e la “Madonna delle tre chiese” (ovvero Santuario, Collegiata di San Lorenzo, Chiesa di San Benedetto).La devozione per la Madonna della Scala si fa risalire ad un antico miracolo delle Cerve, che troviamo anche nel Santuario, ai lati dell’altare maggiore. Una cerva, invece, è in atto di arrampicarsi sulla scaletta, posta accanto alla statua della Madonna. La leggenda è raccontata in diverse versioni. Una è quella data dallo scrittore massafrese Giuseppe Portararo (nato nel 1859 e morto nel 1947). Questi parla del terremoto del 324 d. C. e del ritrovamento dell’affresco di Santa Maria Prisca grazie ad “alcune cerve che si davano convegno in ginocchio, ogni sabato, davanti all’affresco”. Altri scrittori, invece, hanno evidenziato scene di caccia. Alcuni cacciatori, inseguendo delle cerve, le videro fermarsi ed inginocchiarsi sopra un sasso. Questo fatto fu riferito al Protonotabile Gustavo, paciere del paese, che il 1° maggio 418 ordinò lo scavo e lo sgombero delle macerie. Fu scoperto l’affresco della Vergine che già si venerava nei primi secoli del cristianesimo. L’immagine era rimasta sepolta per diversi secoli. Il suo antico nome di Santa Maria Prisca, fu poi sostituito con quello di Santa Maria della Cerva e, infine, in quello di Madonna della Scala. Nella giornata di domenica, 8 maggio, si celebreranno Santa Messe sia al Santuario “Madonna della Scala” (ore 7.00 – ore 8.00 – ore 9.00 e ore 18.00) che nella Collegiata di San Lorenzo Martire (ore 8.00 – 10.30 – ore 17.00, ore 18.30 e ore 20.00).

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