Shopping solidale a favore della Fondazione Francesca Rava per Emergenza Covid in Haiti – serve ossigeno. 

Shopping solidale a favore della Fondazione Francesca Rava per Emergenza Covid in Haiti – serve ossigeno. 

 

“Svuotatutto”, martedì 29 giugno dalle 10 alle 20

 

  Via del vecchio Politecnico 9 a Milano, presso lo showroom di Donatella Lucchi.  

 

Una giornata di shopping per aiutare gli ospedali della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus che stanno affrontando l’emergenza Covid in Haiti, quello organizzato da Silvia Berri, manager, mamma, giornalista e influencer, in via del vecchio Politecnico 9 a Milano, presso lo showroom di Donatella Lucchi.

 

Uno shopping solidale e all’insegna della sostenibilità, con svendita di capi da campionari e dal coloratissimo e variegatissimo guardaroba di Silvia Berri. Borse, abiti, accessori da 30 a 100 euro, capi da brand consolidati ed emergenti come Settimocielo, Miaso, Francesca Geraci, 24.25, Erendira, 12.21, Sottotetto, Cobalto e molti altri. Ingresso in osservanza delle vigenti normative covid.

 

Il ricavato sarà devoluto al progetto “Un respiro per Haiti”,  che ha come obiettivo donare ossigeno medicale all’Ospedale pediatrico Saint Damien e all’Ospedale per famiglie Saint Luc in questo poverissimo paese in piena emergenza Covid. Con 50 euro si dona l’ossigeno necessario per un giorno per un paziente in terapia intensiva.

 

La Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus lancia un appello per l’ospedale pediatrico Saint Damien e l’ospedale Saint Luc, dove i medici haitiani stanno affrontando l’emergenza Covid, con la massima competenza e il minimo dei mezzi. Manca l’ossigeno medicale per i pazienti che continuamente arrivano in questa seconda, tremenda ondata che ha colpito il paese. I due ospedali realizzati e sostenuti dalla Fondazione sono centro di riferimento nella capitale Port au Prince perchè sono dotati di terapia intensiva, il reparto covid al Saint luc è dotato di 100 posti letto, sono due le stanze di isolamento al Saint Damien. Nelle strutture della Fondazione viene autoprodotto ossigeno medicale ma purtroppo non è sufficiente. Ad Haiti adesso, c’è fame anche d’aria.

 

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