Libia: l’ipocrisia continua!

Nella vicenda della Libia e nella sua evoluzione continuano a pesare una serie di atteggiamenti dettati da ipocrisia che qui vorrei tentare di riassumere. Mi riferisco ovviamente anche alla decisione di Berlusconi di una partecipazione attiva dell’Italia con bombardamenti mirati su postazioni libiche a terra.
Ipocrisia n. 1: La risoluzione dell’Onu 1973 autorizza una azione militare destinata a proteggere le popolazioni civili da “delitti contro l’umanità” in corso. I delitti sono evidentemente quelli commessi da Gheddafi che ricorre anche alla sua forza aerea lanciando bombe contro quella parte del suo popolo che si ribella a quarant’anni di oppressione esercitata da uno dei dittatori più sanguinari che la storia ricordi. Chi si oppone all’intervento sostiene che si dovrebbe fare lo stesso in tutte le altre circostanze analoghe a quelle della Libia: ad esempio in Costa d’Avorio (la n. 1967). Non facciamo finta di non capire: è evidente che i Paesi Volonterosi intervengono solo quando ci sono interessi economici in gioco. Fare finta di non saperlo è pura ipocrisia. Negli altri casi lasciano che intervenga direttamente l’Onu, con i suoi caschi blu.
Ipocrisia n. 2: Il benessere di cui fruisce la nostra parte del mondo è dovuta in larga parte alla possibilità di avere energia a costi relativamente bassi, grazie all’acquisto di petrolio e gas naturale dai Paesi che li posseggono. Non facciamo finta di non capire: chi si oppone all’azione militare in Libia dovrebbe ricordarsenene tutte le volte che accende la luce o che fa la doccia con l’acqua calda. Fare finta di non saperlo è pura ipocrisia.
Ipocrisia n. 3: La risoluzione dell’Onu autorizza l’azione militare, il Parlamento Italiano la approva, il governo italiano la autolimita ad una partecipazione non diretta nelle operazioni di bomabrdamento aereo. E’ evidente che si tratta solo di un favore che Berlusconi vuol fare a Gheddafi, che è stato suo “compagno di merende”, per tentare di salvare il suo rapporto personale con il dittatore libico. Chi si oppone all’ultima decisione di Berlusconi sostiene che si passerebbe ad un vero e proprio “atto di guerra”. Non facciamo finta di non capire: forse che chi partecipa ad una azione militare occupandosi della progettazione degli interventi, del monitoraggio del territorio (attraverso aerei che non lanciano bombe), delle necessarie attività logistiche (la disponibilità delle basi aeree) è meno responsabile di chi preme il pulsante che fa partire le bombe? Fare finta di non saperlo è pura ipocrisia. Tutti coloro che partecipano all’azione condividono le stesse responsabilità.
Ipocrisia n.4: E’ necessaria una nuova autorizzazione del Parlamento perché gli aerei italiani possano sganciare le bombe. La risoluzione dell’Onu 1973 sulla base della quale il Parlamento ha già approvato la partecipazione italiana conteneva già l’autorizzazione all’uso della forza militare e dunque, quando necessario, anche all’uso delle bombe per garantire la “non fly zone”. E’ evidente la “zona di non volo” si garantisce impedendo agli aerei di Gheddafi di alzarsi in volo e dunque anche bombardando le sue basi aeree, le sue postazioni radar, i suoi aeroporti, i suoi arsenali di bombe ed i suoi depositi di carburante. Non facciamo finta di non capire: non vi era bisogno di alcuna nuova autorizzazione. Il voto del Parlamento è reso necessario solo dal dissidio nato nella maggioranza per l’opposizione della Lega Nord, che non lo fa per nobili ragioni ma perché non vuole che arrivino nuovi profughi, ma anche perché non vuole il rimpasto di governo che Berlusconi sta facendo a vantaggio del nuovo Gruppo dei Responsabili (pardon Disponibili). Fare finta di non saperlo è pura ipocrisia.
Ipocrisia n. 5: Chi si oppone all’uso delle bombe sostiene che in Libia sia in atto una guerra civile e che si dovrebbe astenersi da qualunque tipo d’intervento. Non facciamo finta di non ricordare: dopo l’8 settembre del 1943 anche in Italia grazie alla lotta partigiana si è avuta una guerra civile, ma Mussolini non sarebbe mai stato cacciato se non vi fosse stato l’aiuto determinante delle Forze Alleate (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, ecc.). Fare finta di non saperlo è pura ipocrisia.
Per questo trovo assolutamente giusta la mozione presentata dall’Italia dei Valori e che sarà votata la prossima settimana alla Camera. In particolare nelle premesse, che chiariscono la sua natura prettamente politica e della quale l’impegno al governo a non procedere all’uso delle bombe è strumentale allo scopo di rendere palese la grave frattura nella maggioranza tra Lega Nord e Pdl.
Per questo chiediamo a tutte le forze di opposizione (Pd, Udc, Api e Fli) di non fare da stampella al governo con una mozione che accondiscende alla decisione di Berlusconi. Naturalmente sempre che la Lega, che ci ha già più volte fatto assistere a piroette e comportamenti incoerenti, non decida entro quel giorno di riprendere il suo ruolo di “cane fedele” del premier. In caso contrario il governo Berlusconi sarà costretto a dimettersi solo se la nostra mozione dovesse essere approvata.

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