Nucleare: il governo fa marcia indietro. L’Italia non costruirà  nuove centrali

Il governo, in aula al Senato, ha recepito un emendamento presentato da Francesco Rutelli e ha di fatto manifestato l'intenzione di fermare, con una modifica al decreto omnibus, il “piano nucleare”, trasformando così la moratoria di un anno sul tema annunciata dopo il disastro di Fukushima in una cancellazione dei programmi, soprattutto per quello che riguarda la realizzazione di nuovi impianti. L'emendamento all' articolo cinque del decreto omnibus, presentato direttamente in Aula in mattinata e non inserito nel fascicolo degli emendamenti prestampati, afferma che “al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”. L'emendamento, presentato all'ultimo momento, nelle intenzioni del governo avrebbe l'effetto di superare il referendum sul nucleare fissato a giugno e temuto dalla maggioranza.L'esecutivo, con un emendamento presentato in aula, ha proposto infatti “l'abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari”. Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, si legge nell'emendamento, “non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”. Secondo alcuni senatori, infine, l'emendamento avrebbe anche l'effetto di superare il referendum sul nucleare che incombe a giugno. “L'esecutivo – spiega Rutelli – ha deciso di presentare un subemendamento che è identico a quello già presentato dai senatori di Api. Con la nostra proposta recepiamo il referendum abrogativo sul nucleare. Si mette fine così – conclude Rutelli – ad una illusione priva di presupposti economici e di garanzie di sicurezza, tanto più alla luce del disastro di Fukushima”.Pugliese (Pdl): “Chiarezza su rinnovabili o lascio la maggioranza” – Il deputato Pdl-Forza del Sud Marco Pugliese ha intanto annunciato di non escludere la possibilità di “lasciare la maggioranza” di Governo senza una scelta chiara a favore delle energie rinnovabili, con investimenti e decisioni concrete, di segno opposto alle ipotesi di ddl finora valutate dall'esecutivo. Ed inoltre ha fatto sapere che, se si celebrerà, “il 12 e 13 giugno voterò il referendum contro il nucleare.” “Il Governo faccia chiarezza sul settore delle energie rinnovabili . Per quanto ho avuto modo di comprendere leggendo la bozza del nuovo decreto, assolutamente non vi è stato nessun miglioramento rispetto al decreto precedente. Ad essere state privilegiate sono state solo le lobbies di Confindustria che lamentavano eccessivi costi in bolletta derivanti dagli incentivi, tra l'altro cosa opinabile. La verità – ha denunciato Pugliese – è che a causa di questo decreto le aziende che operano nel campo della green economy sono oramai al collasso e le prospettive di crescita e di sviluppo del settore rischiano di essere completamente azzerate dalle incapacità dimostrate dai “Ministri illiberali” di questo Governo, avallati da Confindustria”Pugliese attacca la Prestigiacomo e il ministro Maroni – “Tra l'altro – ha accusato il parlamentare del centrodestra – non comprendo come Stefania Prestigiacomo, Ministro dell'Ambiente, possa appellarsi alla moralità e condannare le speculazioni, effettivamente se il Ministro dell'Ambiente è a conoscenza di speculazioni, perché non le denuncia alle autorità competenti? Il Ministro Romano, invece, farebbe bene a dedicarsi alla raccolta delle patate, piuttosto che all'installazione di pannelli fotovoltaici. Quanto al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, sono fortemente deluso in quanto ha disatteso gli impegni presi col sottoscritto, nonché con le associazioni di categoria e i tanti operatori del settore”. “L'ultima speranza rimane nella Conferenza Stato-Regioni che si terrà oggi e mi appello quindi a tutti i Governatori delle Regioni, in particolar modo a quelli del Sud, affinché si oppongano con decisione a questa 'nucleare politica' di Romani, per valorizzare, invece, le nostre risorse naturali quali il sole e il vento”.Il senatore Marino (Pd): “Un fallimento epocale, referendum serve ancora” – “Che Governo stravagante ci è toccato in sorte: prima elabora un programma nucleare e solo dopo si impegna ad acquisire 'evidenze scientifiche'. Gli investimenti sul nucleare sono un fallimento? Certamente. In tutto questo tempo hanno per caso sviluppato strategie energetiche alternative, che puntino ad esempio su sole, vento o sulla geotermia? Ovviamente no. Più che di riforme 'epocali', anche oggi, siamo costretti a parlare di 'fallimenti epocali' “. Così il senatore del Partito Democratico Ignazio Marino, dopo la presentazione in aula dell'emendamento con cui il Governo rinuncia a tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. “Questa manovra – aggiunge Marino – non può delegittimare il referendum di giugno che, anzi, è ancora più importante. E' uno strumento per dire no a un esecutivo che non ha a cuore la sicurezza della collettività e la salute dei cittadini; per dire no a chi ha elaborato programmi senza chiedersi dove costruire le centrali o come smaltire le scorie”. “Chi ci assicura, inoltre – conclude il senatore del Pd – che le destre non cambieranno idea passate le amministrative? Il comportamento del Governo, evidentemente antiscientifico e basato solo su interessi economici, ci deve indurre a votare per bocciarne le decisioni”.Bersani: “Vittoria del Pd, governo risponda sulle rinnovabili” – “Sul nucleare il governo scappa dalle sue stesse decisioni, credo che questa sia una vittoria nostra, di chi ben prima del Giappone ha messo in luce l'assurdità di un programma nucleare come era stato concepito dal governo. Ora però bisogna uscire dall'ambiguità e dire che politica energetica si vuole fare”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine della riunione della segreteria ha commentato la notizia che il governo ha presentato un emendamento al decreto omnibus con il quale si ferma il piano di realizzazione delle centrali nucleari. “Non basta la moratoria sul nucleare – ha aggiunto Bersani – aspettiamo ancora una risposta sulle rinnovabili dopo il disastro del decreto. Domani farò personalmente un question time sull'argomento per avere risposte sulle rinnovabili, perchè ci sono 100mila persone, soprattutto giovani, che stanno perdendo il lavoro”.Realacci soddisfatto: “Ora investire sulla ricerca e nelle rinnovabili” – “Sul nucleare il Governo terrorizzato dal giudizio degli italiani è costretto a fare marcia indietro. Il disastro che si è purtroppo verificato a Fukushima ha denudato la propaganda nucleare, ma chi è sempre stato contrario al ritorno al nucleare sa bene che si tratta di una scelta vecchia, sbagliata, impopolare e antieconomica per l'Italia. Dai dati in nostro possesso, di fatti, la maggior parte degli italiani, anche tra gli elettori del centro destra, è profondamente contraria ad un ritorno all'atomo”, lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, commentando l'approvazione in Senato di un emendamento al decreto omnibus. “Ora – prosegue Realacci – c'è una ragione in più per non perdere altro tempo con ingombranti feticci del passato e investire sulla ricerca, sul risparmio e sull'efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili. Tutti campi in cui l'Italia può dare molto e che possono rappresentare il vero futuro per il nostro paese”.Di Pietro: “Governo tenta un colpo di mano per truffare” – Il Governo vuole fare un “colpo di mano” per “truffare gli italiani”. Lo ha detto il leader di Idv Antonio Di Pietro durante una conferenza stampa alla Camera. “Il governo tenta ancora con un colpo di mano di truffare gli italiani. Ha appena presentato una modifica che vuol far passare come un emendamento per fermare la costruzione delle centrali nucleari. Se così fosse, ne saremmo felici, vogliamo esattamente questo”. “Il Parlamento però – ha precisato – non deve giocare a rimpiattino, né deve farlo il governo. Perché nella proposta odierna, quando si va a inserire questo emendamento, non dice che viene abrogata l'impostazione nucleare dell'acquisizione di energia, ma viene semplicemente posticipata la localizzazione degli impianti. La produzione di energia nucleare resta. Non giochiamo a fare i furbi. State vedendo che la partita è persa e volete fermare la partita”. Ha aggiunto Di Pietro: “Dite: è vero, abbiamo fatto un errore nel prevedere il ricorso all'energia nucleare per l'acquisizione di energia. La paura fa novanta, siccome avete paura che il referendum sul nucleare trascini con sé un altro referendum prettamente politico, quello sul legittimo impedimento, volete fermare il treno referendario sul nucleare”. Dunque, “la nostra proposta sarà un immediato subemendamento in cui si chiede tout court l'abrogazione della legge”.Verdi: “Stop del governo per paura, trucco contro il referendum” – Per i Verdi “lo stop del governo al folle programma nucleare non è per convinzione ma per paura e necessità: paura di perdere le elezioni amministrative e di venire travolto dal referendum del 12 e 13 giugno che avrebbero portato anche alla completa abrogazione della legge sul legittimo impedimento”. Lo ha dichiarato il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che ha aggiunto: “Questa ritirata del governo è già di per sé una vittoria di tutti i cittadini e degli ecologisti che si sono mobilitati per mesi per fermare questa vera e propria follia. E' una vittoria per noi Verdi che già con il referendum del 1987 abbiamo consegnato un grande risultato all'Italia, tenendola al riparo dalla follia nucleare”. “Ma il governo – è la convinzione dei Verdi – non ha assolutamente cambiato idea sul nucleare. Si tratta di un trucco per far saltare il quorum ai referendum e poi ripresentare in un secondo momento il decreto per le centrali, magari affidandosi ad un nuovo partner commerciale come gli americani di Westinghouse, con cui i contatti, come abbiamo denunciato nei giorni scorsi sono molto intensi – ha concluso Bonelli -. Come mai, infatti l'Agenzia per la Sicurezza nucleare di Veronesi rimane operativa e non viene soppressa?”.19 aprile 2011Redazione Tiscali

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