Voto all’estero per tutti

Voto estero, continuano le adesioni dei candidati del Pd nel mondo all'appello lanciato dai netdem 1.0, il circolo online dei democratici italiani all'estero, per estendere a tutti i residenti temporanei all'estero il voto per corrispondenza. Dopo Michele Schiavone anche un altro candidato, Davide Pernice, si esprime a favore della proposta.
“Abbiamo pensato – si legge nel comunicato stampa diffuso la settimana scorsa – che sia giunto il momento di far fare alla numerosa community dei ‘'netdem'' un salto di qualita´. Il sito dei Netdem, la ‘’rete’’ dei democratici italiani all’estero, nato nel dicembre dello scorso anno, vuole diventare da strumento di informazione e dibattito, anche un mezzo di partecipazione e iniziativa politica. Dal nostro sito indipendente e fatto da volontari, dedicato ai democratici nel Mondo nasce il primo circolo online del PD nel Mondo. Si chiamera' ‘'i netdem 1.0'' .Un Circolo online per i democratici all'estero, per dare alle nostre proposte una dimensione internazionale, per dare voce anche agli italiani che vivono in paesi con comunita’ italiane non numerosissime ma non per questo meno significative in termini di vivacita’ politica e culturale. Per inserire nel PD all´estero forze, energie, competenze derivanti dalla rete orizzontale degli aderenti che vivono a grandi distanze tra di loro. Prima iniziativa del Circolo: chiedere a tutti i candidati del PD nel Mondo di farsi promotori di una legge per estendere il diritto di voto per posta anche a tutti i residenti temporanei all'estero”.
E nella prima riunione online svoltasi mercoledi' 19 marzo si e' passati immediatamente alle proposte concrete. Il Circolo online chiedera' a tutti i candidati del PD nel Mondo di assumersi un impegno preciso qualora eletti. Quello di riformare la legge attuale sul diritto di voto permettendo anche a tutti i residenti temporanei all'estero e a quelli lontani dal loro municipio di residenza di esercitare il proprio diritto costituzionale attraverso il voto per corrispondenza.
Le legge attuale prevede come requisito per esercitare il voto all'estero l'iscrizione all'Aire o l'appartenenza a determinate categorie di residenti ‘'temporanei'' quali il personale appartenente alle Forze armate ed alle Forze di Polizia impegnato nello svolgimento di missioni internazionali;
i dipendenti di Amministrazioni dello Stato, temporaneamente all'estero per motivi di servizio, i professori universitari, ordinari ed associati, i ricercatori ed i professori aggregati. Per tutti gli altri casi il voto solo si puó esercitare presentandosi personalmente nel seggio del comune di residenza in Italia.
Sono ancora esclusi da questa possibilita' tutti gli altri cittadini italiani che si trovano all'estero temporaneamente per motivi di studio, di lavoro, di assistenza a familiari che vivono in un paese straniero o quei cittadini che pur risiedendo in Italia per motivi personali non potranno recarsi al seggio elettorale del proprio comune il giorno delle elezioni. Emblematico il caso dei tanti giovani italiani impegnati nei progetti ‘'Erasmus'' e per i quali anche Veltroni nel recente discorso a Lugano ha auspicato un provvedimento ad hoc per estendere anche a loro il diritto di voto per corrispondenza.
Sempre di piu' sono anche i giovani che ‘'migrano'' in un paese straniero o in un'altra regione italiana per fare esperienze professionali a tempo determinato o che alternano periodi di lavoro in Italia e all'estero senza avere il tempo per iscriversi all'AIRE.
Sono in sostanza tutti quegli ‘'italiani in mobilita'' che per esercitare il voto sono ancora costretti ad affrontare i tempi lunghi e i costi di un viaggio in Italia e che quindi spesso rinunciano a votare.
Crediamo sia giunto il momento di fare dell'Italia un Paese moderno anche sotto questo profilo. E di garantire a tutti coloro che si trovano in queste categorie la possibilita' di esercitare l'opzione del voto per corrispondenza. Chiediamo in questo senso a tutti i candidati del PD di esprimersi fin d'ora a sostegno di questa richiesta e di impegnarsi, qualora eletti, a presentare coerenti proposte di riforma delle leggi attuali che regolamentano l'esercizio del diritto di voto.

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