Dopo il naufragio

Lampedusa, 7 aprile 2011. Lampedusa, dopo il naufragio. Non bisogna difendere l'attuale sistema di soccorso in mare, ritenendo la tragedia un incidente. Si è sottovalutata la differenza fra normale soccorso in mare e soccorso d'urgenza di natanti sovraccarichi, con molti passeggeri che non sanno nuotare. Bastavano – se proprio non si vuole organizzare un'azione di monitoraggio e intervento speciale con dispiegamento di mezzi marini e aerei – 350 giubbotti gonfiabili, che non c'erano. E' brutto doverlo ripetere, ma non si vede altra spiegazione. Bisogna cambiare strada o le tragedie si susseguiranno. La stessa Laura Boldrini ha espresso incredulità per la dinamica del naufragio e il suo sentimento deve essere condiviso da chi ha a cuore la vita umana.

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