Che cosa succede in Italia per i centocinquant’anni dall’Unità? A giudicare dalle bandiere che ho visto nella strada in cui abito a Roma e dagli inviti che ricevo da tutto il paese nelle ultime settimane mi verrebbe da dire che il piano della Lega Nord è fallito.
Parlando con i conoscenti occasionali che incontro negli autobus o dalle lettere che ricevo sembra prevalere la voglia di affermare i sentimenti di italianità di cui gli stranieri a volte negano l’esistenza.
Intendiamoci non si dimentica il passato e quello che del presente non piace. I fenomeni di trasformismo politico, di clientelismo, di vicinanza alle associazioni mafiose e tanti altri elementi che caratterizzano il nostro bel paese.
Ma l’atteggiamento prevalente degli italiani non sembra essere quello di una condanna senza appello. E' invece piuttosto quello di una sana diffidenza che potrebbe esser superata se gli italiani mettessero per così dire la testa a posto.
Certo la situazione è compromessa, non c’è che dire. E sarà necessario, quando ci libereremo di Berlusconi e dei suoi tanti seguaci, di puntare a un obbiettivo che le forze democratico non hanno mai raggiunto anche se lo hanno a volte perseguito.
Questo obbiettivo è l’attuazione della costituzione repubblicana. Non possiamo dire che i nostri padri costituenti non avessero individuati i problemi centrali di un paese moderno. Al contrario la nostra carta è una delle migliori del vecchio continente e dell’intero Occidente ma è ancora lontana dall’essere attuata e questo non va più bene.