Milano. «Ci fa ridere essere paragonati ad Al Bano e Romina Power: magari avere una carriera longeva come la loro e anche i successi in Russia; non è un peso per noi questo paragone, perché quando ti esponi è giusto tutto quello che arriva, e se questo fa simpatia alla gente a noi fa piacere che sia così».
Lo ha sostenuto Fausto ‘Lama’ Zanardelli dei Coma_Cose alla presentazione del nuovo album “Nostralgia” in arrivo il 16 aprile.
«Il titolo racchiude il concetto dell’album: la nostra nostalgia – ha osservato California, l’altra metà della band – Il disco racconta le nostre storie prima che ci conoscessimo, la vita ci è stata negata in quest’ultimo anno, come a tutti: siamo andati a scavare indietro nel tempo con gli occhi del presente, un disco un po’ diverso che si discosta dal passato. “Nostralgia” è un mondo si significati che affiorano da un passato che brucia ancora. È una fotografia che immortala il cambiamento di una vita sempre in viaggio».
I Coma_Cose sono Fausto ‘Lama’ Zanardelli e Francesca ‘California’ Mesiano, una coppia prima nella vita e poi nella musica, che mischia vissuto e gusto sonoro urbano a una poetica cantautorale: un duo nato nel 2016 ma che il grande pubblico ha conosciuto solo all’ultimo festival di Sanremo.
«Sanremo è stata una esperienza importante per noi – ha confessato Fausto – La canzone è stata accolta bene dal pubblico e dalle radio; noi ci credevamo tanto e abbiamo combattuto per portarla a Sanremo perché ci avevano chiesto».
“Nostralgia” è un viaggio alla scoperta di ambientazioni e temi nuovi, tradizionalmente assenti o trascurati dalla musica leggera.
«È un concentrato di sei canzoni, un disco così breve per scelta che è una necessità narrativa, è un po’ vintage – ha ammesso Fausto – È un disco un po’ sospeso che capita in un momento particolare ma che non parla dell’anno trascorso: in esso c’è una fragilità da salvaguardare e ogni canzone è un viaggio a se stante anche se c’è il filo conduttore».
Coma_Cose è una favola dai protagonisti improbabili che nel momento in cui si ritrovano a lavorare come commessi scelgono di non rinunciare alla loro passione per la musica e, con un percorso umano ed artistico, si sostengono l’un l’altro fino al palco dell’Ariston dove hanno proposto “Fiamme egli occhi”.
«È una canzone che racconta l’amore e la complicità – ha fatto notare Fausto – Il testo nasconde dei chiaro-scuri ed è quello che la contraddistingue, piccolo momento di razionalità e di difficoltà che fa sempre capolino nelle nostre canzoni».
«Racconta l’amore che va oltre al nostro di coppia – ha sottolineato Francesca – Siamo due persone molto diverse, io impulsiva e Fausto più riflessivo: lui ha ammorbidito un po’ me e abbiamo cercato un nostro equilibrio necessario per la crescita».
Il racconto introspettivo di “Nostralgia” prosegue con “La canzone dei lupi”: oltre tre minuti scanditi da un beat soft ma deciso.
«È un grande manifesto di libertà – ha rivelato Fausto – È una promessa che ci facciamo, di rimanere integri in una dimensione di coppia; la canzone d’amore quì diventa una trappola ed è anche un limite al percorso narrativo: è la canzone d’amore vero e di vita, con immagini della quotidianeità, un canto libero dedicato all’utopia del rifuggire dalla fame di tutto, che toglie il gusto anche ai sogni. In un mondo in cui tutto si addomestica e tutto si disintegra, difendiamo quella sfacciata libertà di cui solo i lupi sono fieri custodi. I lupi e noi».
I Coma_Cose sono espressione del genere ‘indie’ alternativo alla musica leggera.
«L’indie ha un po’ cambiato la sua essenza negli ultimi anni – ha affermato Francesca – Non è più quello di prima perché si è molto affievolito e, fortunatamente, questo divario si sta assottigliando».
«Il concetto di musica è cambiato – ha spiegato Fausto – Sanremo non è stato visto come un tradimento da chi ci segue, piuttosto il rischio di questo disco è che non venga capito da chi ci ha visti all’Ariston perché è tutt’altra cosa: comunque la musica è di chi l’ascolta».
I Coma_Cose sono in attesa della ripresa dei concerti per far conoscere la loro storia musicale.
«Stiamo aspettando delle risposte certe – ha sospirato Francesca – Qualche data ci sarà: non abbiamo ancora preparato il ‘live’ ma lo faremo al più presto e ci faremo trovare pronti».
«Ci manca tanto andare a vederli i concerti, oltre che a farli – ha aggiunto Fausto – Siamo arrabbiati per quello che sta succedendo e per come è stata trattata la musica: troviamo ambiguo che in altri luoghi ci si possa andare e dove si fa musica no, con tutte le restrizioni possibili ma aspettiamo che cambi qualcosa».
Significativa la copertina in cui sono raffigurati due bambini.
«I due bambini vanno a fuoco, un fuoco che rischia di essere ammaestrato e circoscritto – ha detto Fausto – É una promessa di rimanere integri e puri, un linguaggio futuristico che racchiude un mondo di significati che affiorano da un passato che brucia ancora. Ogni nota è una pagina e ogni canzone un capitolo della storia di rivalsa: non è il disco che ci si aspetta dopo il brano di Sanremo».
Dopo Sanremo molto è cambiato per i Coma_Cose, “Fiamme negli occhi” è diventato disco d’oro a sole tre settimane dalla sua pubblicazione ed è stato fra i brani più apprezzati del festival di Sanremo superando i 16 milioni di streaming audio/video complessivi e piazzandosi nella top five dei brani più ascoltati nelle settimane successiva alla kermesse; il relativo video ha superato le quattro milioni e mezzo di visualizzazioni su Youtube.
Dopo la settimana sanremese, i profili social della band sono più che raddoppiati; il pubblico di ascoltatori su Spotify, passato da 250.000 persone (su base mensile) a oltre 1.7 milioni.
Franco Gigante