Un omaggio a Eric Bazilian dei The Hooters, al suo capolavoro reso celebre da Joan Osborne e… alla Pasqua. La cantautrice jazz Judith Owen torna sulla scena con l’emozionante cover di (What if God was) one of us, hit del 1995 candidata ai Grammy. Non certo casuale la scelta di pubblicare il singolo il Venerdì santo: la ballad celebra infatti la fede in Dio.
ARTISTA
JUDITH OWEN
SINGOLO
(WHAT IF GOD WAS) ONE OF US
RADIO DATE
02/04/2021
LABEL
TWANKY RECORDS
“Proprio quando pensavo di aver sentito tutto, Judith Owen arriva e respira ancora un altro livello di vita in una piccola canzone che ho fatto una notte mentre mia moglie dormiva sul divano”. [Eric Bazilian]
La pianista, cantante-cantautrice ed intrattenitrice Judith Owen è famosa per le sue cover che, nel corso degli anni, hanno contaminato e assemblato i più diversi generi musicali. Questa volta è il turno del singolo (What If God Was) One Of Us di Joan Osborne, un grandissimo successo degli anni ’90 scritto da Eric Bazilian dei The Hooters e nominato ai Grammy.
L’eleganza della voce di Judith, accompagnata dal pianoforte, dal violoncello e dalle percussioni trasforma la ballad in un classico moderno, disponibile da oggi su tutte le piattaforme di streaming.
“La Pasqua – spiega Judith Owen – mi sembrava il giorno perfetto per pubblicare la mia versione di questa bellissima canzone esistenziale che racchiude ironicamente gli insegnamenti di Cristo. Ricordo di avere sentito questo brano per la prima volta e di essermi sentita in pace, come chi crede che il paradiso sia sulla terra, nel qui e ora, non nell’aldilà. Ho pensato che Dio è in tutte le cose e che, se dobbiamo credere che ci abbia creati a sua immagine, sicuramente sarebbe stato imperfetto come tutti noi. E se lui camminasse tra noi, lo riconosceremmo? Lo vorremmo? Ci piacerebbe anche se fosse un essere umano imperfetto e disordinato e non un re? Insomma, credo sia davvero la canzone perfetta sulla fede da ascoltare la domenica di Pasqua”.
Prodotto da Judith Owen e dal vincitore del Grammy Award John Fischbach (già al lavoro con Stevie Wonder e Cassandra Wilson), il brano vede la partecipazione di Pedro Segundo alle percussioni e di Helen Gillet al violoncello. La registrazione della traccia è stata resa ancora più speciale dall’incontro tra cantautrice e l’autore del brano Eric Bazilian, che si è letteralmente innamorato della versione della Owen. “Registrarlo all’Esplanade Studio di New Orleans che è una cappella convertita – aggiunge la cantante – ha sicuramente contribuito al suono “celeste” del brano, valorizzando il potere evocativo del testo”.
Il singolo sarà contenuto nel prossimo album di Judith Owen Both Things Are True, in uscita nel corso del 2021, conterrà i brani inediti di Judith I Still Dream of America, Second Hand Sexbot e le cover di Hold My Hand (Jess Glynne) e September (Earth Wind & Fire), pubblicate nel 2020
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