UNIONE EUROPEA

La Storia è molto discontinua. Alterna delle fasi in cui sembra che il tempo di fermi e lo status-quo diventi eterno a dei “punti caldi” in cui in breve tempo tutto sembra capovolgersi. Si potrebbe dire che l’efficacia di una governance consista proprio a sfruttare le fasi di calma per prevedere e prepararsi al meglio alle fasi calde. Quelli che non si fanno trovare pronti sono semplicemente quelli che poi passano alla Storia come i perdenti di un’epoca. La classe dirigente dell’UE si è dimostrata inadatta a gestire le sfide del 21mo secolo, accecata da una furiosa ideologia che ha imposto un approccio valoriale, economico e (a)politico alla crisi finanziaria prima e alla crisi sanitaria poi. L’Europa riemerse dalle macerie della Seconda Guerra mondiale grazie alla decisione degli americani di utilizzare il benessere delle Nazioni europee come “trincea” contro il bolscevismo e questo permise a noi europei di preservare una pseudo-indipendenza sia da Washington che da Mosca anche se mai del tutto completa. Non sono per niente sicuro che oggi sia nell’interesse di qualcuno degli attori internazionali di provvedere a “soccorrere” l’Europa dal mare di melma in cui la classe dirigente l’ha gettata. Chi potrebbe farlo o ha troppi casini in casa propria (USA) o un approccio politico-conomico attualmente rivolto al suo interno piuttosto che all’esterno (Cina). Ne usciremo tutti (intendo come Nazioni europee) con le ossa a pezzi. Anche a Berlino e Amsterdam ci sarà poco da ridere. 

 

Movimento Democratico “Italia Insieme”   

www.movimentoitaliainsieme.it

 

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