L’emergenza non si supera con la propaganda
Un Paese che non ha fatto niente per vent’anni deve fare tutto in quattro mesi. Non è facile trovare 209 miliardi di progetti credibili e fattibili in un arco di tempo così ristretto. La grana vera sono i vaccini. Per l’emergenza sanitaria e per l’emergenza economica ci sono ritardi e eredità molto difficili da gestire per un governo italiano come quello attuale. Il pragmatismo in Italia e in Europa di Draghi va sostenuto senza divisioni per avere subito i primi risultati e cominciare a ristabilire la fiducia in un quadro pandemico di nuovo complicato. Se i partiti non escono dal teatrino immaturo della propaganda e si organizzano, guadagneranno tempo ma saranno travolti
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Un Paese che non ha fatto niente per vent’anni deve fare tutto in quattro mesi. Anche un bambino capisce che non è una cosa semplice. Il governo Draghi è alla ricerca di un equilibrio complicato tra politica e intervento tecnico per predisporre un piano italiano abbastanza solido che si attui nei tempi prestabiliti. Non è facile, anche qui, trovare 209 miliardi di progetti credibili e fattibili in un arco di tempo così ristretto. Questo, però, Draghi e la sua squadra, guidata dal ministro dell’economia Franco, riusciranno a farlo. Ci sarà la grammatica degli interventi che servono, si mette insieme quello che già c’era, si aggiunge l’altro che manca e si accompagna il tutto con quelle riforme giuste che renderanno possibile nei tempi giusti l’attuazione degli interventi.
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