ALITALIA & DISASTRI ANNUNCIATI

Che l’Alitalia meriti il fallimento non lo si può scrivere per amor di patria, ma pensarlo è legittimo, così come raramente si è vista una clamorosa confusione come quella messa in atto dal Governo Prodi su questa vicenda. Ricordate? Per comprare Alitalia si presentarono in undici, poi scescero a quattro, poi ne restarono due ma – mentre la “cordata” italiana viene respinta – tutto si è concentrato su Air France e il governo ha respinto tutte le altre ipotesi, compresi i ricorsi legali di Airone a TAR e giustizia amministrativa. Dopo sei mesi di chiacchiere l’unica cosa certa è che la compagnia va sempre peggio, la perdita è salita da 1 a 2 milioni di euro al giorno e quindi ci si viene a dire che COMUNQUE il matrimonio con Air France s’ha da fare. E’ una soluzione da 2.400 esuberi ( e bisognerebbe avere il coraggio di dire che se fossero il doppio sarebbe molto meglio per tutta la compagnia che immediatamente risolverebbe molti dei suoi problemi) ma significa anche il blocco di metà della flotta da subito, con passaggio a Parigi per i voli intercontinentali. I francesi sono furbi e vista la debolezza degli scalcagnati “Prodi’s Boys” prima offrono 37, poi 25, adesso 10 centesimi per azione (170 azioni Alitalia per 1 Air France, capito ??). Nessuno adesso si chiede se la proposta Airone di 2 mesi fa non fosse alla fine magari la più seria? Fu comunque respinta.
Uomo di buonsenso, la riprende ora Berlusconi, con un colpo di orgoglio nazionale apprezzato da tutte le persone serie, ma subito il governo parla di “pochezza”di “demagogia elettorale” ed offre 48 ore di tempo ( Sabato di Pasqua e Pasqua compresi!) per dare una risposta. Loro si sono presi mesi, agli altri danno due giorni ma ancora una volta non mostrano i bilanci. Più passano i giorni e il caso Alitalia sembra sempre di più una delle classiche “vendite alla Prodi” che il premier ho portato avanti con Cirio, SME ecc.ecc. Anche là erano clamorose e incomprensibili svendite sottocosto a vantaggio di certi noti suoi amici. Sapete però che Tommaso Padoa Schioppa (“il grande negoziatore”) ha già pronto per sè un posticino alla direzione della BEI (Banca Europea degli investimenti), d’accordo la Francia, appena avrà finalmente lasciato il governo? Non volevate mica pensare che un così fulgido esempio di eccellenza economica, uno che in solo due anni ha ridotto l’Italia com’è, si accontentasse solo di una pensione d’oro qualsiasi !? Più si va avanti epiù la gestione commissariale di Alitalia si delinea – se non si troverà un’altra cordata – come l’unica soluzione ragionevole anche se sarà il ko finale ad una tragicommedia dal finale annunciato. Ma Svissair, Sabena ecc. sono morte e poi risorte e oggi volano benissimo.

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