DAL 1989 LA CONSULTA NON GIUDICA PIU’ I CONFLITTI DI ATTRIBUIZIONE PER LE ACCUSE PROMOSSE ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

La Corte costituzionale giudica:

sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni; sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica*, a norma della Costituzione [Art. Cost. 134]

.

La legge Cost. n. 1 del gennaio 1989 ha rimosso *“ e i ministri”. Quindi appellarsi alla Corte Costituzionale e’ solo una perdita di tempo, non essendo il primo ministro ( ancora ) il Capo dello Stato, anche se piu’ di una volta si atteggia come se lo fosse. Il Parlamento, o meglio la maggioranza di governo in base all’articolo 96, nei casi di reati commessi dal Presidente del Consiglio e i suoi ministri, puo’ semplicemente autorizzare l’attribuizione al Tribunale dei Ministri. A questo punto al primo ministro italiano, non resta la difficolta’ della scelta, Tribunale di Milamo o quello che Lui ritiene piu’ naturale.( bonta’ sua) Volendo o non, dovra’ presentarsi davanti a un Giudice della Repubblica, il quale amministra ancora la Giustizia nel nome del popolo e delle leggi. Auguriamoci solo che lo faccio prima che finisca questa legislatura.

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