è in atto in questi giorni una violenta campagna contro la produzione di energia da impianti fotovoltaici nel nostro Paese basata sulla divulgazione di informazioni e di dati che non rispondono assolutamente alla realtà di questo mercato. Da quali fonti tali dati derivano non è data notizia ma il loro fine ne lascia chiaramente comprendere la provenienza anche a seguito della spinta di sensibilizzazione verso il nucleare che sta avvenendo parallelamente. La suddetta campagna di disinformazione dovrebbe concludersi, a quanto trapelato, con l’emanazione di un decreto giovedì 3 c.m. che, di fatto, bloccherebbe immediatamente , ed in alcuni casi anche con effetto retroattivo, lo sviluppo di tutte le energie prodotte da fonti rinnovabili ed in particolare quella del solare fotovoltaico. L’Associazione “Asso Energie Future”, che rappresenta un elevato numero di aziende del settore, sta tentando da tempo di portare a conoscenza quello che, supportato anche dai risultati di indagini effettuate da importanti e qualificati Istituti di ricerca, appare essere il reale impatto del fotovoltaico nel contesto socio economico del Paese.
In particolare l’Associazione sente doveroso portare alla Sua conoscenza alcuni dati che, a nostro avviso, meritano particolare attenzione prima di approvare il suddetto decreto.
1. Nel settore operano oggi oltre 150.000 addetti che si troverebbero per strada da un giorno all’altro e che aggraverebbero la già pesante situazione occupazionale in Italia. Moltissime piccole e medie aziende, nate intorno a questo mercato che rappresenta oggi uno dei pochissimi settori in crescita, sarebbero costrette a ridimensionarsi drasticamente se non a chiudere. La stessa fine farebbero i programmi di ricerca portati avanti da molte Università finalizzati alla registrazione di brevetti industriali da applicare al settore fotovoltaico.
2. Il costo degli incentivi che sarebbero riconosciuti dallo Stato per la produzione di energia da impianti fotovoltaici, se ribaltato sulla bolletta elettrica, ammonterebbe a 1,7 euro al mese per famiglia. Si ricorda che da una indagine effettuata al riguardo, la maggioranza di queste ultime si è espressa favorevole a farsi carico di un costo per sostenere tale tipo di energia mentre la quasi totalità si è dimostrata contraria al nucleare.
3. Dallo sviluppo del fotovoltaico Il bilancio dello Stato non potrebbe che risentirne favorevolmente in conseguenza dell’incasso delle imposte sia da parte delle aziende che operano in tale mercato che dagli addetti privati del settore.
4. Al termine del programma fotovoltaico necessario per onorare gli impegni assunti dall’Italia in sede di Comunità Europea e sanciti nel protocollo di Kyoto, l’impatto nei confronti del territorio rappresenterebbe lo 0,04% dei soli terreni agricoli rendendone marginale l’impatto stesso.
5. Il problema dello smaltimento degli impianti alla fine del periodo ( 20 anni) sollevato da alcune fonti in effetti non esiste per due semplici motivi: la normativa vigente prevede il rilascio di una fidejussione a carico delle aziende che costruiscono gli impianti a tutela che dette aziende provvedano allo smaltimento degli stessi al termine di detto periodo. Inoltre i materiali che costituiscono i singoli elementi di un impianto, oltre che a contenere un loro valore economico residuo, possono essere riciclati poiché costituiti in prevalenza da materiali pregiati ( acciaio, rame, silicio etc.).
Certi che Lei vorrà dedicare l’attenzione necessaria a valutare i suddetti elementi di riflessione, restiamo fiduciosi che non venga approvato un decreto contenente condizioni quali quelle oggi trapelate o quanto meno che lo stesso venga sospeso in attesa dei risultati di uno studio da affidarsi ad un certo numero di Istituti qualificati ed indipendenti del settore quali Università, Istituti di ricerca ed altri sulla base del quale assumere decisioni conseguenti e responsabili. Peraltro sarebbe interessante che venisse organizzato un confronto tra quei soggetti che rappresentano gli interessi per le energie da fonti tradizionali ( carbone, gas, nucleare) e le Associazioni di categoria del nostro settore al fine che la Verità emerga in modo trasparente e responsabile per il bene del Paese e non a favore di alcuni singoli.
Manuela Mariotti
Asso Energie Future
Via Pietro Cossa 13
00193 Roma, Italia