Draghi: in Italia crescita stenta da 15 anni, siamo fermi all’1%

In Italia “la crescita stenta da 15 anni” e siamo fermi a “tassi di sviluppo attorno all'1%”. Dubbi restano anche sull'economia globale dove la ripresa “prosegue pur tra molte incertezze”. Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, dal congresso del Forex a Verona torna a parlare di crescita e a sollecitare riforme strutturali. “Azioni riformatrici più coraggiose migliorerebbero le aspettative delle imprese e delle famiglie e aggiungerebbero per questa via impulsi alla crescita”. La crescita, ha sottolineato il numero uno di Via Nazionale è “l'obiettivo essenziale: una crescita socialmente equa e rispettosa della qualità della vita. Senza crescita non si consolida la stabilità finanziaria nel mondo, in Europa e nel nostro Paese”.Salari dei giovani fermi da 10 anni – I salari di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, in termini reali, “sono fermi da oltre un decennio sui livelli al di sotto di quelli degli anni Ottanta” e il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 30%. Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, dal Forex di Verona lancia l'allarme sui giovani e sul mercato del lavoro italiano. Secondo Draghi “la recessione ha reso più difficile la situazione. Si accentua la dipendenza, già elevata nel confronto internazionale, dalla ricchezza e dal reddito dei genitori, un fattore di forte iniquità sociale. Vi contribuisce fortemente la segmentazione del mercato del lavoro italiano, dove vige il minimo di mobilità a un estremo, il massimo di precarietà dall'altro. E' uno spreco di risorse che avvilisce i giovani e intacca gravemente l'efficienza del sistema produttivo”.Più riforme coraggiose – Per migliorare le aspettative delle imprese e delle famiglie servono “azioni riformatrici più coraggiose”. Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, dal Forex di Verona, torna a sollecitare riforme strutturali necessarie per dare “impulso alla crescita”. Tuttavia, il numero uno di Via Nazionale ha sottolineato che “possiamo guardare con ragionevole fiducia alla possibilità di un'azione di riforma”. “L'Italia – ha detto – dispone di grandi risorse, ha molte aziende, una grande capacità imprenditoriale, la sua gente è laboriosa e parsimoniosa. Si tratta di liberare lo spirito degli imprenditori e degli individui da molti vincoli”.Contenimento della spesa anche dopo il 2012 – Il contenimento della spesa pubblica “dovrà proseguire anche oltre il 2012” perchè soltanto così si potrà ridurre il deficit. Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, sottolineando come “la composizione della spesa primaria deve essere orientata a favore della crescita. Non vi sono altre strade per ridurre il disavanzo – ha affermato il governatore nel suo intervento al Forex di Verona – visto che la pressione fiscale già supera di 3 punti quella media dell'area euro”. “Nel decennio precedente la crisi – ha spiegato – la spesa corrente al netto dei pagamenti di interessi sul debito aumentava in media del 4% l'anno in termini nominali, ben più rapidamente del Pil”.Banche: più liquidità – Per preservare la stabilità e continuare a finanziare l'economia reale occorre “mantenere adeguate riserve di liquidità”. A sottolinearlo il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, al Forex, aggiungendo: “Specie in un periodo in cui il mercato resta soggetto a repentine crisi di fiducia. La prudenza non deve essere sacrificata a considerazioni di redditività”. “Nello scorcio del 2010 – ha riferito Draghi – la posizione netta di liquidità a un mese dei principali gruppi bancari italiani è rimasta mediamente positiva ma si è contratta. In gennaio essi hanno tuttavia emesso obbligazioni per un ammontare, circa 10 miliardi, pari a un quinto delle scadenze all'ingrosso di quest'anno. Anche la capacità di raccolta a breve termine mostra miglioramenti, sebbene il volume e la durata dei collocamenti restino inferiori a quelli osservati prima della crisi dei debiti sovrani.
26 febbraio 2011Redazione Tiscali

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