Fino a ieri, alla mia “importante” età, ho sempre riflettuto sul significato della Natività, ma in questo 2020, e per la prima volta, provo invece un senso di totale smarrimento verso la società, la politica, ma anche la Chiesa che, secondo me, quest’ultima, non si è mai trovata in tanta difficoltà al punto da dover… aprire, aprire, aprire non solo alle modalità delle celebrazioni religiose, ma anche a modificare le stesse parole delle preghiere, ultimo il Pater noster..
Ad evitare equivoci, dico subito di non aver mutato atteggiamento verso la necessità che la triade suddetta, alias società, politica e religione, debbano andare necessariamente all’unisono in direzione dei loro rispettivi migliori obiettivi, tuttavia, provo in questo momento una sorta di forte timore nel senso che detti obiettivi forse non potranno avere più la stessa fisionomia, gli stessi lineamenti di quelli che ci stiamo lasciando alle spalle: insomma, mi par di poter immaginare, come del resto ho detto e scritto più volte anche su queste pagine che nulla sarà come prima e che, dovendo mettere in discussione tutto ciò che finora ha fatto parte del nostro vivere quotidiano, dovremo reinventare giorno dopo giorno meccanismi nuovi per fronteggiare e stare al passo con nuove sfide dall’imponderabilità più assoluta, di cui l’attuale pandemia pare esserne la prima avvisaglia.
La società, anche se è troppo presto per esprimere un giudizio, non sarà certamente più quella di ieri in quanto, le conseguenze di un anno terribile di pandemia, ha modificato i suoi atteggiamenti, le modalità di dialogo interpersonale, la sua sicurezza e, fors’anche il suo Dna stante il fatto che la cosiddetta immunità di gregge imposta dai vaccini (perché di questo si tratta), potrebbe riservare qualche sorpresa di cui la nostra tanto decantata scientificità sanitaria ancora sembra balbettare. E ciò con tutto il rispetto per coloro che, gettati nella mischia dall’alto, hanno lavorato per salvare la vita degli altri, spesso rimettendoci la propria. E questa brava gente merita un grazie quotidiano !
Per quanto attiene la politica, me la sbrigo in poche parole. Al di là dei pochi personaggi leali, capaci ed onesti ai quali va la nostra stima incondizionata alla pari di quel mondo sanitario succitato, io penso che, per più di una metà dei politici, si debba provare disappunto e vergogna, soprattutto per coloro, e sono tanti, che hanno strumentalizzato il momento patologico per interessi di bottega. Vergogna !!!
Ed infine, la Chiesa. A mio parere, fermo restando l’insegnamento evangelico che, seppur validissimo sotto ogni aspetto, da tempo sembra di difficile comprensione al punto da provocare uno sfogo anche a Don Mazzi, prete se vuoi anche un po’ borderline, che ha affermato di recente in tv “mi sono accorto a 90 anni di non sapere più nulla e di dover ricominciare tutto da capo…” , anche la Chiesa dovrebbe farsi carico di rincorrere e raggiungere questa strana moderna società, sempre nel quadro ovviamente degli insegnamento evangelici, perché anche le varie modifiche nelle modalità di celebrazione religiose, ivi compreso anche il cambio delle parole nelle preghiere, non portano da nessuna parte se non si chiude definitivamente le porte a quella secolarizzazione che continua a costituire un gap negativo rispetto all’incessante spasmodico progresso, peraltro anche questo, non sempre correlato ad una maggiore qualità della vita.
A titolo, in maniera rispettosamente provocatoria, ho detto che Gesù dovrebbe rinascere per creare una nuova umanità, ma si è trattato, anche da parte mia come per don Mazzi, di uno sfogo…augurale in direzione di un nuovo mondo che si sta presentando e che dovremo ricostruire pezzo per pezzo, giorno dopo giorno, a mo’ di puzzle, rimettendo ordine in quegli elementi che più si attagliano alle esigenze umane.
Che oggi remano contro la vita.
In ogni caso un BUON NATALE a tutti !
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre
