“Il danno lo hanno avuto le aziende e non i medici”.
Con questa motivazione Aiop nega la firma del rinnovo del contratto per i medici della sanità privata, dopo averlo invece avallato per i non medici. La CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata) resta sbigottita dinanzi ad una condotta irresponsabile e denigratoria, che relega i medici a meri comprimari, nonostante siano stati in prima fila per l’emergenza Covid. E’ una vergogna.
“Questa fumata nera è diversa dalle altre – sbotta il Segretario Nazionale della CIMOP, dott.ssa Carmela De Rango, dopo il vertice presso il Ministero del Lavoro – perché svela una bassezza senza precedenti: non solo Aiop non firma perché sostiene di non avere risorse disponibili (mentre le ha trovate per i non medici), ma alla mia dichiarazione del disagio sopportato dai medici e anche riferito ai decessi in questa emergenza Covid, mi è stato risposto che il danno lo hanno avuto le aziende e non i medici.”
E aggiunge: “Aiop non ha disconosciuto il lavoro portato avanti dalla commissione, ma ha dichiarato che le condizioni economiche attuali non permettono di dar esito alla applicazione del nuovo contratto. Cimop ha ribadito che il lavoro portato avanti era concluso, oltre al fatto che ciò che aveva chiesto ad Aiop era di comportarsi per i medici come per i non-medici, ovvero colmare solo il 50% del gap presente tra contratto medici privati e quelli pubblici. Ciò perché per i medici il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni e delle province autonome, che non hanno ritenuto di intervenire nonostante le numerose richieste di convocazioni inviate da Cimop, non hanno inoltre predisposto delle risorse aggiuntive ad hoc per il rinnovo del ccnl dei medici della sanità privata, cosa invece prevista per il contratto dei non medici.”
“Si tratta di motivazioni di una gravità inaudita – conclude De Rango – prendiamo atto che per Aiop vengono prima le risorse economiche delle aziende private che le persone, con ancora una disparità di trattamento con gli infermieri che invece hanno portato a casa il contratto. Mi preme che venga portata alla luce del sole questa condotta senza precedenti delle parti datoriali che di fatto tengono in ostaggio i medici dipendenti a causa della loro bulimia economica. Proprio in un momento di crisi acutissima come questo, c’è ancora chi mette in dubbio i danni subiti dai medici: adesso ci rivolgeremo alla Corte di Giustizia Europea”.