Decreto Milleproroghe – Mancato rinvio integrale dell’entrata in vigore della mediazione obbligatoria

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA

Palazzo di Giustizia – Piazza Cavour – 00193 Roma

A tutti gli Iscritti

Al Consiglio Nazionale Forense

Ai Consigli dell’Ordine d’Italia

Alle Unioni Distrettuali

All’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana

Oggetto: Decreto Milleproroghe – Mancato rinvio integrale dell’entrata in vigore della mediazione obbligatoria

La reazione dell’Ordine di Roma

delibera inviata al Presidente della Repubblica

On. Giorgio Napolitano

Trasmettiamo copia delle deliberazione adottata all’unanimità nell’adunanza consiliare del 17 febbraio u.s. di protesta per la decisione di non voler procrastinare l’entrata in vigore del Decreto sulla Mediazione.

Cordiali saluti.

Il Consigliere Segretario Il Presidente

Rodolfo Murra Antonio Conte

Si riporta di seguito la deliberazione adottata dal Consiglio dell’Ordine nell’adunanza del

17 febbraio 2011

ESTRATTO DAL VERBALE DELL'ADUNANZA DEL 17 FEBBRAIO 2011

(omissis)

IL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA

PREMESSO CHE

– Il D.L.vo n. 28 del 2010, introduttivo dell’istituto della mediazione obbligatoria in tredici gruppi di materie nel diritto civile e commerciale, prevede l’entrata in vigore della mediazione medesima con decorrenza dal 20 marzo p.v.;

– Tale decreto prevede l’obbligatorietà del tentativo di mediazione nelle seguenti materie: condominio, diritti reali, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di azienda, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, responsabilità medica, danni da diffamazione a mezzo stampa, contratti assicurativi, bancari e finanziari;

– L’Ordine di Roma, pur serbando e palesando forti critiche a taluni aspetti del decreto, con senso di responsabilità aveva assunto una deliberazione, in data 22 aprile 2010, con la quale chiedeva con forza talune inderogabili modifiche al testo normativo;

– Detta delibera presenta numerosi punti di contatto con la mozione approvata dall’ultimo Congresso Nazionale Forense svoltosi a Genova;

– In attesa di essere ascoltato nelle dovute sedi, l’Ordine di Roma apprestava comunque –non intendendo assumere una posizione demagogicamente ostruzionistica nei riguardi delle novità legislative– tutta una serie di iniziative volte a non farlo trovare impreparato ove l’istituto fosse entrato effettivamente in vigore alla data prefissata (convegni di studio e informativi, costituzione dell’Orga-nismo di Mediazione, reperimento dei formatori, procedure di selezione dei futuri mediatori, apprestamento logistico, ecc.);

– In un recente incontro avuto il 13 gennaio con i Presidenti dei maggiori Ordini forensi d’Italia, alla presenza del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, il Ministro della Giustizia aveva assicurato tutto il proprio impegno al fine di far rinviare di un anno l’entrata in vigore del decreto n. 28/2010, allo scopo di consentire un confronto con i rappresentanti istituzionali della categoria forense che continuavano a chiedere, quanto meno, l’introduzione dell’obbligatorietà della difesa tecnica e la verifica delle risorse tecnico-logistiche che la norma prevede siano assegnate dai Tribunali agli Organismi di Mediazione di derivazione ordinistica;

– Di tale incontro, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, ha dato –con un lungo comunicato– ampia informativa ai colleghi, allertando comunque tutti sul fatto che l’impegno assunto dal Ministro non doveva essere enfatizzato, stante il fondato rischio che la “politica” potesse comunque continuare a frustrare le legittime e sacrosante richieste dell’Avvocatura;

– In data 16 febbraio 2011 il Senato, nell’approvare il c.d. maxi emendamento al testo del decreto “mille-proroghe”, che avrebbe dovuto consentire lo slittamento totale dell’entrata in vigore della mediazione obbligatoria, ha (peraltro su proposta dello stesso Ministro della Giustizia e tenuto conto che il Governo ha posto la fiducia sul decreto stesso) di fatto limitato tale proroga a sole due materie (condominio e responsabilità civile derivante da circolazione dei veicoli);

CONSIDERATO CHE

– Tale soluzione, non solo non soddisfa affatto le esigenze rappresentate (e non certo per interessi egoistici della Categoria) dall’Avvocatura romana, per il tramite del proprio Ordine, ma costituisce l’ennesima beffa che la politica, insensibile a qualsivoglia sollecitazione, impartisce alla classe forense;

– La previsione di non contemplare l’obbligo della difesa tecnica da parte di difensore legalmente esercente, confligge con il fondamentale diritto del cittadino di essere tutelato adeguatamente da soggetto dotato della necessaria competenza;

– V’era stato il tentativo da parte delle Commissioni del Senato di far prorogare l’entrata in vigore dell’intero D.L.vo n. 28/10, mentre, invece, l’input ministeriale è stato quello di limitare tale proroga, in contrasto con quanto emerso nell’incontro del 15 gennaio sopra citato;

– Il Ministero della Giustizia, a causa di asserite dedotte carenze di personale, non ha ancora accreditato –benchè formalmente sollecitato– i formatori dell’Ente di Formazione dell’Ordine di Roma, il quale è da oltre un mese pronto ad avviare i corsi per istruire i mediatori e si trova, invece –a causa di quanto rilevato– a non poter attivare le procedure di mediazione;

– Il Tribunale Ordinario di Roma ha potuto mettere a disposizione dell’Organismo di Mediazione dell’Ordine di Roma solo una stanza inferiore a 25 mq., il che non consente affatto di poter affrontare le migliaia di richieste di mediazione obbligatoria che presumibilmente perverranno;

STIGMATIZZA

– La decisione di voler impedire che sia utilizzato un arco di tempo ragionevole per continuare a studiare soluzioni migliorative dell’istituto, addossando sugli Ordini il costo dell’improvvido avvio della mediazione obbligatoria;

RILEVA

– Che nella decisione di non voler consentire una proroga integrale si può ravvisare la volontà di favorire quegli Organismi di Mediazione di natura privata, che indubitabilmente vedono nella mediazione obbligatoria un vero e proprio business a danno della collettività;

– Che detta decisione è contraria alla volontà del Parlamento (costretta ad assumerla sotto il vincolo della fiducia) e non è rispettosa del ruolo e delle funzioni dell’Avvocatura;

SI APPELLA

al Presidente della Repubblica, come massima Autorità dello Stato, affinchè vengano prese in esame, in modo concreto, le istanze che gli Ordini forensi d’Italia hanno avanzato nei riguardi del D.L.vo n. 28 del 2010, auspicando un suo risolutore intervento a favore dei cittadini che saranno chiamati ad avvalersi obbligatoriamente della mediazione.

E’ estratto conforme all'originale.

Roma, 18 febbraio 2011

f.to Il Consigliere Segretario

(Avv. Rodolfo Murra)

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