Nell'incontro di venerdì 11 febbraio con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il Presidente della Repubblica “ha insistito su motivi di preoccupazione, che debbono essere comuni, sull'asprezza raggiunta dai contrasti istituzionali e politici, e sulla necessità di un sforzo di contenimento delle attuali tensioni in assenza del quale sarebbe a rischio la stessa continuità della legislatura”. E' quanto si legge in una nota diffusa dal Quirinale. “Si smentisce nettamente – conclude – che sarebbero state evocate dal Presidente del Consiglio ipotesi di mobilitazioni e reazioni di piazza che si è escluso di aver voluto e voler sollecitare”.La “temperatura” dell'incontro – In merito alla “temperatura” del colloquio avvenuto tra Napolitano e Berlusconi, il Quirinale – smentendo alcune ricostruzioni di stampa definite fantasiose – conferma che l'incontro “ha in effetti visto il serio confronto tra rispettivi punti di vista e argomenti”. “Di un incontro istituzionale ovviamente riservato come quello tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio, svoltosi al Quirinale, sono state date sulla stampa legittime libere interpretazioni e in qualche caso anche ricostruzioni fantasiose perfino con frasi virgolettate in effetti mai pronunciate da nessuno dei due interlocutori”.Il colloquio con i magistrati – Giorgio Napolitano ha incontrato il comitato di presidenza del Csm e fra le altre cose ha ricordato, come ha già detto durante la Giornata dell'Informazione che “nella Costituzione e nella legge possono trovarsi i riferimenti di principio e i canali normativi e procedurali per far valere insieme le ragioni della legalità nel loro necessario rigore e le garanzie del giusto processo. Fuori di questo quadro, ci sono solo le tentazioni di conflitti istituzionali e di strappi mediatici che non possono condurre, per nessuno, a conclusioni di verità e di giustizia”.12 febbraio 2011Redazione Tiscali