Quando si tratta di governabilità, l’Italia rappresenta uno dei pochi casi curiosi a livello mondiale. A ben osservare, gli aspetti che non quadrano sono parecchi e non tutti di facile comprensione per chi utilizza poco il codice. Soprattutto quello penale. Non siamo, quindi, uomini di legge, ma c’identifichiamo come cittadini profondamente osservanti di tutte le normative della Repubblica. Non tanto per timore della pena, ma per effettivo credo nell’ordine costituito. Ciò premesso, siamo rimasti amareggiati per i coinvolgimenti di natura personale che sembrano aver implicare il Capo dell’Esecutivo. Quando si sbaglia, gli errori si pagano. Sempre se ci sono. Quindi, prima d’assumere posizioni polemiche, ci sembrerebbe opportuno disgiungere i problemi personali da quelli di natura pubblica ed istituzionale. L’importante, a nostro parere, è far fronte alle incognite del Paese, senza tener conto delle posizioni premurose, o meno, di chi ci governa, ma anche di chi è all'opposizione. Non è solo una questione di buon gusto, ma anche di rispetto di quella privacy della quale tutti pretendiamo il rispetto. Invece oggi il “Grande Fratello” ci sovrasta. Con poche limitazioni e senza esclusioni per nessuno. Per carità, proprio per la nostra natura umana, nessuno è perfetto; ma crediamo che sia indispensabile non usare differenti pesi o diverse misure. Se la legge è uguale per tutti, ci sembra opportuno rendere sempre operativo questo fondamentale assioma. Non importa il ruolo del potenziale”reo”. Non ci possono essere differenti criteri di giudizio per chi sbaglia. Il suo ruolo sociale e politico non conta. Sempre che, ovviamente, i fatti siano accertati nelle opportune sedi. Da noi, invece, molti eventi di natura anche personale fanno notizia. Destano la curiosità, spesso smisurata, di chi preferisce la cronaca “rosa”o “scandalistica” ai fatti che veramente sono vitali per la nostra penisola. Di fatto, i potenti spesso fanno più notizia di tutti gli altri. Forse perché rappresentano la più piccola parte di un popolo amareggiato dai problemi di sopravvivenza giornalieri. Per favore, non mescoliamo la politica all’etica e l’etica alla morale. I valori fondamentali di una persona, di norma, sono la risultate di tutte le succitate variabili. Spesso non se ne tiene il dovuto conto. Il tutto con evidente debilitazione di un sistema che già si è rivelato fragile per motivi assai più concreti di quelli, ora, di pubblico dominio. Insomma, la “nera” fa notizia, più della vita d’ogni giorno. Dei sacrifici per sbarcare il lunario in una penisola che spera nelle lotterie istantanee e dove i negozi per l’acquisto di preziosi usati hanno avuto un boom unico in UE. Non a caso, ci chiediamo dove si vuole parare. La pubblica opinione non si distrae con gli scandali veri o presunti. Ci vuole altro per dare una sferzata d’ottimismo nel Bel Paese. Se il piatto piange, è inutile tentare di colmarlo con i fatti che non risolvono. Abbiamo bisogno di certezze e non di farse che non tolgono i dubbi ai tanti Connazionali che, nonostante tutto, intendono continuare a fare il loro dovere. Per equanimità, bisognerebbe andare oltre la cronaca apparente. La verità, pur essendo unica, può essere presentata sotto molteplici aspetti. Sarebbe meglio non dimenticarlo mai.
Giorgio Brignola