Napoli. Conclusa con la IV parte, dedicata alla grafica automatica, la serie de “La grafia dell’amore e dell’odio e altri metodi di conoscenza dell’essere umano” di Bianca Fasano, edito con la StreetLib, dall’Accademia dei Parmenidei.
Napoli. Conclusa con la IV parte, dedicata alla grafica automatica, tentando di rispondere al quesito se sia o meno un fenomeno parapsicologico, la serie de “La grafia dell’amore e dell’odio e altri metodi di conoscenza dell’essere umano” di Bianca Fasano, edito con la StreetLib, dall’Accademia dei Parmenidei.
Un lavoro che non avrebbe potuto essere pubblicato se non con una serie di distinte pubblicazioni, essendo nell’insieme di un numero molto alto di pagine. Ha visto la luce (in ebook ed in cartaceo), in date successive nell’anno 2020: la prima parte dell’opera tratteggia la personalità d’individui del passato e del presente, definendo più o meno approfonditamente la loro biografia e dando – in modo differentemente limitato – una chiave di lettura attraverso le loro grafie. Osservando il modo personale di ciascuno ad approcciarsi allo scrivere, a parere dell’autrice, offre il modo di riconoscere il tipo di segni in studio associandoli alla personalità dell’individuo, facilitando il compito che i futuri grafologi dovranno affrontare in seguito con soggetti sconosciuti.
Nella seconda, la Fasano si è assunta l’incarico di insegnare, ossia di permettere ai lettori, di trovare loro stessi i segnali dell’amore e dell’odio nelle grafie, le inquietudini, il metodo unico e personale con cui ciascuno si confronta con il mondo e con le complessità che si rilevano nel vivere quotidiano. A tal proposito l’autrice dice:
“I grandi della grafologia ci hanno lasciato segni, li ho ricercati anche nel mio “Grafia suicidaria. Studi”. La grafologia si è occupata, difatti, anche della possibilità di scoprire nella grafia di un suicida, se vi fosse un (o più), segnale preciso, che accomunasse la scrittura (biglietto di addio o scritti precedenti al gesto), di coloro che si sono tolti volontariamente la vita.
Non sembra esserci. Però vale la pena di comprendere come qualcosa sia venuto fuori dagli studi dei ricercatori.”
Precisando ancora: “ (…) è cosa importante raccogliere materiale scritto, da prima senza un’indicazione specifica di ricerca, per avere una “riserva personale con cui confrontarsi”.
Ha fatto poi seguito una terza pubblicazione in merito “Agli altri metodi di conoscenza dell’essere umano”, che si pone il fine di essere utile ai lettori sia in ambito sociale sia personale. Occorre non dimenticare che l’autrice, giornalista e sociologa, ha compiuto anche studi di criminologia, per cui il suo punto di osservazione è molteplice e le permette di costatare e sviluppare teorie, senza assumere l’ottica del giudice, con estrema serenità.
Il suo terzo lavoro su: “Riconoscere i segni. La comunicazione non verbale”, va oltre ciò che ci offrono le parole scritte od espresse a voce, ed in proposito l’autrice dice: “Chi di noi non vorrebbe essere capace di percepire, per conoscenza, cosa pensa di noi l’interlocutore? L’essere amato? Il figlio? Entrare, almeno in parte, nel pensiero degli altri, è possibile. Proviamoci.” Giacché tratta anche dei neuroni a specchio,i quali sono una delle scoperte più straordinarie delle neuroscienze contemporanee, per rendere più concreta la conoscenza di questi, nel testo è contenuto un importante intervento di un esperto del settore: MR scientist Fabrizio Fasano, il quale ha fatto parte di un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma (coordinato da Giacomo Rizzolatti e composto da Luciano Fadiga, Leonardo Fogassi, Vittorio Gallese e Giuseppe di Pellegrino).
L’ultima parte del lavoro “La grafia dell’amore e dell’odio e altri metodi di conoscenza dell’essere umano,” ha nel titolo: “Grafica automatica: fenomeno parapsicologico?” In proposito l’autrice afferma: “Trarre conclusioni potrebbe apparire troppo presuntuoso, specialmente accettando l’ipotesi che la scrittura automatica sia un fenomeno paranormale (nello spiritismo, è anche definita scrittura medianica, o scrittura spiritica), ossia dando per vera la possibilità che sia il prodotto di una comunicazione con l’aldilà o un’altra dimensione. Possiamo parlare di certezze? Sembra piuttosto di lanciarsi dall’alto senza il paracadute della scientificità. A volte, però, occorre vagliare tutte le possibilità e non scartare neanche ciò che non è confortato dalla scienza.
Nell’ambiente dello spiritismo, partendo da Allan Kardec[1], considerato il padre dello spiritismo francese, nel 1861, fu ufficializzato l’uso della scrittura automatica, presentandolo (se vogliamo, a ragione, ammettendolo per autentico), come il mezzo più semplice e più completo per stabilire delle relazioni con gli spiriti. Nell’ambito del periodo storico e dei nuovi studi sull’inconscio e delle varie teorie psicanalitiche, la grafica automatica venne in seguito osservata con sospetto, presentata, piuttosto che come un ponte con l’aldilà, quale forma di dissociazione della personalità e dialogo con il proprio inconscio nascosto.
Restando nel tema dello studio della grafologia e dei segni che vi si possono riscontrare, la Fasano chiarisce:
“Quale grafologo non spera di incontrarne di nuovi? Indurre altri ad entrare nel mondo della grafologia, partendo dal presupposto che gli essi umani si evolvono, nel bene e nel male e anche la grafia subisce mutamenti.”
Effettivamente è così: la storia umana mondiale è in continua evoluzione ed il pensiero progredisce con la conoscenza, per cui è utile percorrere vecchie strade in cerca di nuove scoperte. I libri della Fasano, che sono stati pubblicati sia in cartaceo sia in ebook, chiaramente seguono questo criterio.
Beatrice Arpino.
[1] Allan Kardec (3 ottobre 1804, Lione, Francia; 31 marzo 1869, Parigi, Francia), pseudonimo di Hippolyte Léon Denizard Rivail, è stato un pedagogista e filosofo francese conosciuto per essere stato il fondatore e codificatore dello spiritismo, dottrina filosofica di cui fu il principale divulgatore a livello mondiale.