10 dicembre 2020_Governo italiano primo in Europa a visitare l’Azerbaigian dopo la guerra

 L’Italia è il primo paese dell’intero Occidente a visitare, prima con una delegazione parlamentare, e subito dopo con una rappresentanza del Governo, Baku e i territori liberati dopo la fine della seconda guerra del Nagorno Karabakh, definita Guerra Patriottica in Azerbaigian.

La visita della delegazione del governo italiano, guidata dall’On. Manlio Di Stefano, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Copresidente della Commissione Intergovernativa Mista per la Cooperazione Economica tra Azerbaigian e Italia, si è svolta l’8 e il 9 dicembre.

La delegazione è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev.

Il Presidente Ilham Aliyev, durante l’incontro, ha ricordato positivamente la sua visita di Stato in Italia dello scorso febbraio, e il rafforzamento del partenariato strategico tra Azerbaigian e Italia che ne è conseguito.

I due paesi, come sottolineato dal Presidente dell’Azerbaigian, godono di una profonda amicizia, dimostrata anche con la scelta dei rappresentanti del Parlamento e del Governo italiani di visitare l’Azerbaigian a nemmeno un mese dal termine delle ostilità. La ricostruzione dei territori liberati dall’occupazione apre la strada a nuove possibilità di cooperazione, in particolare con l’Italia, che ha indirizzato al paese il suo sostegno, ha evidenziato il Presidente, sia durante la guerra, che ora. Tale atteggiamento italiano è stato molto apprezzato dalla società azerbaigiana.

L’On. Di Stefano ha espresso la vicinanza dell’Italia per le vittime della guerra e ha sottolineato come la posizione italiana nei confronti del conflitto si sia sempre basata sulle risoluzioni delle Nazioni Unite. Ha inoltre evidenziato l’importanza della dichiarazione trilaterale per la fine delle ostilità.  La delegazione ha anche offerto il suo appoggio nella stabilizzazione della regione, in tema di ricostruzione di tutta l’area, oggi gravemente devastata a causa dell’occupazione, di sminamento e di ricognizione e preservazione del patrimonio culturale e religioso, che rappresentano  obiettivi primari per l’Azerbaigian nel prossimo futuro, e per il quale sono già stati avviati importanti progetti.

La delegazione ha incontrato anche altri esponenti istituzionali, tra cui il Ministro degli Affari Esteri, il Ministro dell’Energia e il capo dell’Amministrazione presidenziale e dell’Organo di coordinamento per la risoluzione centralizzata delle questioni nei territori liberati della Repubblica dell’Azerbaigian. In tutti gli incontri è stata sottolineata la volontà di rinforzare ulteriormente i rapporti bilaterali, a tutti i livelli.

Durante la visita è stato firmato anche un “Programma esecutivo sulla cooperazione scientifica e tecnologica tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana e l’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Azerbaigian per il periodo 2021-2023”. Nel quadro di questo Programma verranno realizzati progetti scientifici congiunti.

Il programma della visita di Manlio Di Stefano in Azerbaigian ha incluso anche, così come per la delegazione parlamentare, la visita alla città di Aghdam, in uno dei distretti liberati dopo 27 anni di occupazione armena.

L’On. Di Stefano, nella sua pagina FB, a proposito di Aghdam ha scritto: “Sono sinceramente provato dalla visita di Aghdam, un tempo tra le città più importanti dell’Azerbaijan ed oggi la più grande città fantasma al mondo.

La desolazione e lo sconforto si respirano ovunque, là dove abitavano 50.000 persone oggi persino le tombe sono stalle da bestiame.

Dopo la Dichiarazione Trilaterale e la recente restituzione di queste terre all’Azerbaijan l’umanità deve riappropriarsi di questi luoghi.

Come governo italiano abbiamo offerto a Baku collaborazione innanzitutto per lo sminamento della regione e, subito dopo, per la protezione e il restauro del patrimonio culturale e per la ricostruzione del territorio con opere infrastrutturali, interventi urbanistici e reti energetiche.

Che dalla polvere rinasca la vita.”

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