HO VOGLIA DI RIDERE…MA OGGI  E’ DIFFICILE

Quelli della mia età, e cioè coloro che hanno vissuto il fine guerra e la successiva ricostruzione del Paese attraverso il Piano Marshall,  non avulso dal supporto faticoso ma entusiasta e volonteroso di tutti per riprenderci dalle conseguenze atroci del conflitto appena terminato, ricorderanno con quanta velocità era ricomparsa la voglia di fraternizzare, di scambiarci un aiuto, di stringerci le mani e di sorridere, malgrado non ci fosse neanche il pane, o giù di lì…

Io ero un fortunato in quanto mio padre aveva trovato il sistema per farci avere un sacco di pane biscottato che, conservandolo bene,  doveva durare in casa circa  un mese. Ricordo anche che, malgrado i pochi anni, “commerciavo”  uno-due pezzi di questo pane con quattro-cinque… pesche che una contadinella, senza che lo sapessero i suoi genitori, trafugava dagli alberi insiti in quattro-cinque campi di terreno agricolo di sua proprietà: insomma un vero e proprio scambio “mercantile”.  Forse questa forma-mentis (ma quanto sto per dire vuol essere una boutade) mi sarà servita successivamente  per un discreto successo negli…uffici produzione e sviluppo della Banca Commerciale Italiana.

Ritornando al titolo, piuttosto serioso anche se non lo vorrebbe essere, ricordo perfettamente che allora c’era entusiasmo, voglia di fare, persino allegria. Qualcuno dirà che era inevitabile questa reazione dopo lacrime e pianti della guerra appena finita, ma secondo me, non dipendeva da questo.

Io penso che l’uomo sia cambiato dagli anni 70 in poi, esattamente dopo il cosiddetto boom economico. La gente ha incominciato a costruire le sue “autonomie”, le sue differenze di classe, aumentando giorno dopo giorno una sorta di disumanizzazione che ha finito per svuotare i rapporti interpersonali pensando che non fosse o sia necessario quella forma di socializzazione che invece costituisce “ conditio sine qua non”  per poter vivere. Un iter questo che continua imperterrito fino a determinare forte pregiudizio alla convivenza civile che oggi vede, sia pur in maniera celata da diplomazia, una sorta di autodifesa dal proprio simile. In queste condizioni, manca la voglia di ridere, di stare allegri e si cerca di sopperire a questo guardando i films di… Stanlio ed Ollio, o le performaces di Pozzetto o di Banfi… quando non si presentino per i più anziani come me, anche le comiche di Macario.

Ci sarà un rimedio a questa situazione ? Non sarà proprio la pandemia in atto a fungere da… elettroshock per farci ritornare sui nostri passi  onde capire che il vivere è altra cosa rispetto a questo ?

Mi verrebbe da dire, con tutto il rispetto per le tante vittime della pandemia, che quest’ultima potrebbe avere anche un risvolto positivo. Esattamente come è successo a fine guerra, periodo che ho vissuto e mi permette pertanto di fare una sorta di comparazione. Sia pur per motivazioni diverse.

Oggi il mio umore è questo. Perdonate.

Arnaldo De Porti

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