Ormai l’ho scritto sino alla nausea che certi virologi, epidemiologi e pneumologi, con il loro sentenziare pubblico, spesso in maniera contrastante fra loro, stanno arrecando grave pregiudizio alla salute psico-fisica presente e futura della popolazione che, a digiuno di letteratura sanitario-scientifica, sta crollando.
Questa mattina ho letto una lettera sul Gazzettino nella quale un novantenne, di una certa cultura ed anche saggezza, diceva queste testuali parole: “ho vissuto l’ultima guerra e non avrei mai pensato di finire la mia vita in un periodo ancor più difficile con persone che stanno diventando più aride, più isolate, più diffidenti per paura di essere contagiati dall’altro…ecc.ecc”. Io vorrei aggiungere, senza scostarmi da quanto ho già detto e scritto più volte, che le troppe apparizioni in tv e sui mass-media in generale da parte di certa classe medica, in primis, almeno a mio avviso, il prof. Massimo Galli, dell’Ospedale Fatebenefratelli ”Sacco” di Milano, farebbero bene a non contagiare psicologicamente l’Italia che, in questo momento, è affetta da una gravissima patologica psicosi che si sta trasformando in malattia organica. Egli farebbe bene ad apparire meno in tv (anche perché l’espressione della sua faccia da presa in giro sembra far ironia su tutti, ivi compresi anche sui suoi colleghi) , realtà che non giova certo alle persone umili che pendono dalle labbra della scienza. Invece di sentenziare a iosa, egli farebbe bene approfondire sul perché il virus si propaga come penso io sin dalla sua nefasta apparizione. Esso si propaga nelle concentrazioni, soprattutto ospedaliere, tant’è che, ultimamente (e questo non me lo invento io !) , è proprio in ospedale che lo si contrae e lo si propaga: è di pochi minuti fa che, un mio parente stretto, è stato ricoverato per calcoli renali e, in attesa di intervento, si è beccato il Covid-19 lì dentro…
Lo sa la gente che ormai da anni, chi entra in ospedale, ne esce spesso con un’altra patologia in quanto anche gli antibiotici non servono quasi più a niente (si parla di antibiotico-resistenza): tempo fa, una mia amica, docente universitaria, deceduta l’anno scorso, si è ricoverata per rottura della rotula e si è beccata in ospedale una infezione da stafilococco aureo…
Io sono ignorante in materia sanitaria, ma un osservatore acuto in questo contesto e mi par di poter dire che c’è qualcosa che non quadra affatto in materia di sanità pubblica: concentrare le varie patologie in un unico posto significa anche concentrare i virus che, ad un certo momento, se ne “fottono” del posto ove nascono e si alimentano per poi trasferirsi altrove…, non essendoci frontiere doganali per i virus che pertanto possono circolare liberamente, ancor meglio delle merci e delle persone come stabilito dal… trattato di Shenghen (tanto per fare una boutade).
Io non esiterei un attimo a dire che l’idiotismo di coloro che non portano la mascherina per proteggere se stessi e gli altri (fra questi anche qualcuno della Polizia ferroviaria che ho fotografato) in aggiunta ad un sistema informativo-sanitario che fa più male che bene, finiremo per ridare al paese un nuovo nome, e cioè Italia-Covid.
Da giornalista, vorrei dire nell’interesse di chi legge e di chi ascolta nelle varie tv, di non lasciarsi troppo impressionare da quanto viene detto in quanto, purtroppo, anche la stampa ci “gioca” sulle notizie preferendo parlare di ciò che fa impressione piuttosto che di cose belle per le quali, come un giorno ebbe a dirmi a Belluno un Direttore di un importante quotidiano, non c’è gusto scrivere di cose belle…
Attenzione. Questa è una settimana in cui, secondo una mia sensazione, si capirà qualcosa in un senso o nell’altro.
Arnaldo De Porti