Star mezz’ora col bicchiere vuoto in mano davanti al bancone all’osteria chiacchierando a iosa senza mascherina non significa rispettare le ordinanze giustificandosi con … necessitas bibendi.
Questa è la quarta volta che La intrattengo, con copia per conoscenza ai massmedia, sull’indisciplina da parte di molta “gentaglia” in merito alle disposizioni da Lei giustamente emanate per fronteggiare questa maledetta pandemia.
Nell’ultima istanza, pubblicata sul Gazzettino e commentata dal Direttore dr. Roberto Papetti, chiedevo che le forze dell’ordine non solo multassero gli inadempienti, ma anche disponessero una sorta di arresto domiciliare, esattamente come lo prevedono i codici per chi attenta alla salute altrui perché infettare significa attentare alla salute, quindi reato bell’ e buono.
Malgrado ciò, almeno fino ad oggi, per strada si incontrano persone ed addirittura famiglie che vanno su e giù in barba ad ogni disposizione.
Ieri, dal mio osservatorio di 85enne, ho cercato di dire con l’espressione del viso ad alcuni giovani sui 30 anni, bicchiere vuoto in mano mentre stavano allegramente chiacchierando, che non potevo mangiare il toast in quel momento, ordinato per pranzo in osteria, in quanto avevo paura di che le loro goccioline salivari (droplet ed aerosol) volassero in detto toast… stante il loro atteggiamento.
Mi è convenuto soprassedere dal parlare ad evitare di prendermi qualche spintone…che, a 85 anni, non fa certamente bene al sistema cardiaco… ma spero che da questa sera, a mezzanotte, le cose cambino !
La saluto cordialmente.
Arnaldo De Porti (Belluno-Feltre)
