ANNIVERSARI DEL 17 DICEMBRE
Selezione di anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla giornata
Foglio periodico di TWIMC Parma – Anno VII – N. 561 – Edizione del 17.12.2010
Santi del giorno:
Inizio dell'Avvento per la Chiesa Cattolica, Santi Anania, Misaele e Azaria martiri, Santa Begga, badessa di Andenne, San Floriano, San Giovanni de Matha, sacerdote, San Giudicaele, re dei Bretoni, Santa Iolanda, San Lazzaro di Betania, Sant'Olimpia, Santa Wivine, badessa, Beato Josè Giuseppe Manyanet y Vives Sacerdote (2), Beata Matilde del Sagrado Corazon Tellez Robles.
Eventi:
1538: Papa Paolo III scomunica re Enrico VIII d'Inghilterra. 1770: Ludwig van Beethoven è battezzato nella chiesa di San Remigio a Bonn. 1869: Apertura del Canale di Suez. 1903: Primo volo a motore dei Fratelli Wright. 1961: L'India strappa Goa al Portogallo. 1969: Iniziano i colloqui per il trattato SALT I. 1970: Rivolte di massa nelle città costiere della Polonia: molte vittime fra gli operai dei cantieri navali a Gdynia. 1989: Il Brasile tiene le sue prime elezioni libere in 25 anni. 2003: Primo volo supersonico della SpaceShipOne.
Nati:
1749: Domenico Cimarosa, compositore italiano
1893: Erwin Piscator, regista tedesco († 1966)
1901: Lee Strasberg, attore, regista ucraino († 1982)
1903: Erskine Caldwell, scrittore († 1987)
1922: Mario Rigamonti, calciatore italiano († 1949)
1925: Rock Hudson, attore statunitense († 1985)
Morti:
1187: Papa Gregorio VIII (n. ca. 1100)
1813: Antoine Parmentier, agronomo francese (n. 1737)
1830: Simón Bolívar, generale e patriota sud americano (n. 1783) (1)
1930: Peter Warlock, compositore inglese (n. 1894)
1987: Marguerite Yourcenar, scrittrice francese (n. 1903)
1992: Dana Andrews, attore statunitense (n. 1909)
(1) Simón Bolívar
(24 luglio 1783 – 17 dicembre 1830)
Il suo nome completo era Simón José Antonio de la Santísima Trinidad Bolívar Palacios Ponte y Blanco. Fu un generale e patriota sud americano. Bolívar nacque a Caracas (Venezuela) da una famiglia aristocratica, venne educato da diversi insegnanti, tra i quali Simón Rodríguez e Andrés Bello, la cui influenza fu notevole in termini di ideali e di stile. In seguito alla morte dei genitori, si trasferì nel 1799 in Spagna per completare gli studi. In Spagna sposò María Teresa Rodríguez del Toro y Alaysa nel 1802 ma, in occasione di un breve ritorno in Venezuela nel 1803, ella si ammalò di febbre gialla e morì. Bolívar ritornò in Europa nel 1804 e per un periodo fece parte della scorta di Napoleone. Ritornò in Venezuela nel 1807 e, quando Napoleone incoronò Giuseppe Bonaparte re di Spagna e delle sue colonie nel 1808, egli partecipò alla Giunta per la resistenza in America. La Giunta di Caracas dichiarò l'indipendenza nel 1810, rifiutando l’autorità del Consiglio di Reggenza spagnolo e Bolívar fu inviato in Inghilterra in missione diplomatica. Bolívar ritornò in Venezuela nel 1811. Nel luglio del 1812, il comandante della Giunta, Francisco de Miranda, si arrese e Bolívar dovette fuggire a Cartagena de Indias in Colombia. Da lì, Bolívar scrisse il Manifesto di Cartagena. Nel 1813 guidò l'invasione del Venezuela. Entrò a Mérida il 23 maggio e fu proclamato El Libertador (“il liberatore”). Caracas fu ripresa il 6 agosto e venne proclamata la Seconda Repubblica Venezuelana. Bolívar allora prese il comando di una formazione nazionalista, la “Armada Nacional de Colombia” e, nel 1814, conquistò Bogotá. In seguito, dopo qualche rovescio militare, Bolívar fuggì in Giamaica nel 1815 dove chiese aiuto ad Haiti a Alexander Sabes Petión. Nel 1816, con l'aiuto di Haiti, Bolívar ritornò a combattere, conquistando Angostura (adesso Ciudad Bolívar). La vittoria di Boyacá nel 1819 liberò la Colombia dal dominio spagnolo e, in dicembre, Bolívar creò la Gran Colombia (una federazione che si estendeva sulla maggior parte dei territori di Venezuela, Colombia, Panama, ed Ecuador) e se ne proclamò il presidente. Le ulteriori vittorie a Carabobo nel 1821 e a Pichincha nel 1822 consolidarono il suo ruolo. Nel 1822 conquistò il Perù, che era stato in parte liberato dalla Spagna dal generale argentino José de San Martín nel luglio 1821. Bolívar fu nominato presidente il 10 settembre. Con l'aiuto di Antonio José de Sucre sconfisse definitivamente gli spagnoli nell'agosto del 1824 a Junín. Sucre distrusse il resto delle forze spagnole ad Ayacucho in dicembre. Nell'agosto del 1825, la Repubblica di Bolivia fu creata in onore di Bolívar. Ma nel 1827, le divisioni interne provocarono dei conflitti e la fragile coalizione Sud Americana si ruppe. Bolívar si dimise dalla presidenza nel 1828 e morì di tubercolosi il 17 dicembre 1830.
(2) Beato Josè Giuseppe Manyanet y Vives, Sacerdote
(Tremp, Lleida 7 gennaio 1833 – Barcellona 17 dicembre 1901)
Nacque a Tremp (Lleida, Spagna) il 7 gennaio 1833 da una famiglia numerosa e cristiana. Fu ordinato sacerdote in La Seu d’Urgell il 9 aprile 1859. Dopo dodici anni d’intenso lavoro al seguito del vescovo José Caixal e al servizio della curia diocesana, si sentì chiamato da Dio alla speciale consacrazione religiosa e a fondare due congregazioni con la missione d’imitare e propagare il culto della Famiglia di Nazareth e di procurare la formazione cristiana delle famiglie, specialmente con l’educazione e l’istruzione cristiana dei ragazzi e dei giovani e con il ministero sacerdotale. Spinto dal carisma ricevuto, scrisse varie opere ed opuscoli per propagare la devozione alla Santa Famiglia, per la formazione dei religiosi e delle famiglie e per la direzione dei collegi e delle scuole professionali. Fondò la rivista “La Sagrada Familia” e le associazioni laicali “Camerieri e Cameriere della Sacra Famiglia” (oggi “Associazione della Sacra Famiglia”), vincolata ai suoi Istituti, per diventare discepoli, testimoni ed apostoli del mistero di Nazareth. Peregrinò a Lourdes, Roma e a Loreto per approfondire lo spirito della Famiglia di Nazareth. Questo è il carisma proprio che penetra tutta la sua vita, racchiusa nel mistero di una vocazione evangelica appresa dagli esempi di Gesù, Maria e Giuseppe nel silenzio di Nazareth, che egli esprimeva così: Una Nazareth in ogni focolare! Minato nella salute da alcune piaghe del costato rimaste aperte per ben sedici anni – ch’egli chiamava “le misericordie del Signore” – il 17 dicembre 1901 tornò alla casa del Padre, in Barcellona, centro del suo apostolato, attorniato dai ragazzi, con la stessa semplicità che caratterizzò tutta la sua vita. Le ultime parole furono le giaculatorie che tante volte aveva ripetuto in vita: Gesù, Giuseppe, Maria… Fu beatificato il 25 novembre 1984 da Papa Giovanni Paolo II. Tra i bei frutti della sua vita emergono 19 religiosi e un giovane ex-allievo che morirono a causa della loro fede e vocazione nella persecuzione religiosa della Spagna del 1936-39, in processo di dichiarazione di martirio. Nel Centenario della sua morte, Giovanni Polo II ha ribadito la importanza di evangelizzare oggi la famiglia e fortificare il matrimonio con la gran forza pastorale che scaturisce dalla proposta e l’esempio della Sacra Famiglia, come fece il Beato. Il Nuovo Martyrologium Romanum pone la data al 17 dicembre. E' stato proclamato santo da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.
Nelle immagini: Simón Bolívar, Beato Josè Giuseppe Manyanet y Vives
Storia e Memoria . 561
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